I reati sono in crescita. La cura Piantedosi non funziona

Reati in aumento in Italia. Nel report presentato dal Viminale la prova che la cura Piantedosi non sta funzionando.

I reati sono in crescita. La cura Piantedosi non funziona

Numeri importanti che rendono conto dell’alto numero di operazioni portate avanti dalla Polizia ma anche di reati – quelli 2.0 – in forte crescita. Nel 2023, secondo il report presentato ieri dal Viminale oggi guidato da Matteo Piantedosi, la Polizia di Stato ha controllato 6.965.247 persone, 102.922 sono quelle denunciate e 18.944 le persone arrestate. Le Sale Operative hanno gestito 4.857.170 chiamate pervenute al numero di emergenza, coordinando complessivamente 1.270.275 interventi delle volanti sia di pronto intervento sia di soccorso pubblico.

Reati in aumento in Italia. Nel report presentato dal Viminale la prova che la cura Piantedosi non sta funzionando

L’anno appena trascorso si registra un incremento dei provvedimenti di ammonimento del questore adottati per atti persecutori (1.975, il 21% in più), violenza domestica (2.700, il 27% in più) e per cyberbullismo (39, il 70% in più). I dati evidenziano l’esteso ricorso alle misure di prevenzione volte alla tutela della sicurezza di determinati luoghi, in particolare locali pubblici o aperti al pubblico ed esercizi pubblici: sono stati adottati 241 provvedimenti di divieti di accesso alle aree urbane (+13%) rispetto all’anno precedente, mentre sono stati 2.081 quelli finalizzati al contrasto della movida violenta (+6%).

In aumento Daspo sportivi e crimini informatici

Un incremento del 70% si è registrato anche per i Daspo sportivi: sono stati 4.483. Con riferimento poi alla misura della sorveglianza speciale, l’impulso fornito al contrasto delle manifestazioni criminali riconducibili alla violenza di genere ha permesso di registrare un incremento del 16% delle proposte dei questori nei confronti di soggetti maltrattanti o autori stalking. Nel 2023, la Polizia ha poi arrestato 16 persone contigue agli ambienti del terrorismo/estremismo di matrice religiosa e 7 riconducibili a formazioni terroristiche di matrice politico-nazionalista. Sono stati rimpatriati 77 soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.

Oltre 11mila le manifestazioni, in 397 si sono verificate “turbative”

Grande impegno poi sul fronte delle manifestazioni, in forte aumento dopo il 7 ottobre. Per le globali esigenze di ordine pubblico del 2023 è stata disposta la movimentazione di complessive 549.730 unità di rinforzo dei reparti mobili. Sono state 11.219 manifestazioni, in 397 si sono verificate “turbative”: in queste situazioni 20 persone sono state arrestate e 3.033 denunciate, mentre 120 poliziotti hanno riportato lesioni varie. Ed è continuato anche lo scorso anno l’aumento esponenziale del cybercrime. Il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online ha coordinato 2.702 investigazioni e indagato 1.239 persone. Sono stati analizzati i contenuti di 28.355 siti internet e inseriti 2.739 spazi web illeciti nella black list per inibirne l’accesso dal territorio italiano.

353 casi di adescamento online: 207 hanno riguardato minori

Trattati inoltre 353 casi di adescamento online: 207 hanno riguardato minori della fascia di età 10-13 anni. Sono stati, invece, 104 i minori denunciati per condotte riconducibili al fenomeno del cyberbullismo. La Sala operativa del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle Infrastrutture critiche ha gestito 632 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico. Segno evidente di come la “strategia della tensione” sia diventata sempre più concreta con lo scoppio della guerra in Ucraina. Un capitolo è stato inevitabilmente dedicato, poi, al tema degli sbarchi e dei rimpatri, tema “caldo” per le politiche del governo di destra. Sono stati 4.368 i rimpatriati: si è reso necessario una ‘scorta’ fino ai rispettivi Paesi di destinazione in 3.538 casi (circa l’81%). Le operazioni con voli charter appositamente noleggiati sono state 106. Nel 2022 invece, i voli charter erano stati 110, per il rimpatrio di 2.724 stranieri. Segno evidente che il tanto atteso cambio di passo non c’è.