Igor Volobuev, chi è l’ex vicepresidente di Gazprombank che ha lasciato la Russia per combattere in Ucraina

Igor Volobuev, chi è l’ex numero due di Gazprombank che ha deciso di lasciare la Russia di Putin per combattere in Ucraina?

Igor Volobuev, chi è l’ex vicepresidente di Gazprombank che ha lasciato la Russia per combattere in Ucraina

Igor Volobuev, chi è l’ex numero due di Gazprombank che ha deciso di lasciare la Russia di Putin per combattere in Ucraina?

Igor Volobuev, chi è l’ex vicepresidente di Gazprombank

Per molti anni, Igor Volobuev è stato uno degli uomini cardine dell’establishment della Federazione russa. Il manager ha lavorato per venti anni nel settore commerciale di Mosca prima a Gazprom e, in un secondo momento, presso la sua affiliata Gazprombank come vicepresidente. Volobuev, tuttavia, ha infine deciso di abbandonare la Russia e ribellarsi al presidente Vladimir Putin dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Nel Paese, infatti, il manager sta lottando contro le truppe russe dopo essere entrato a far parte della legione “Libertà per la Russia” ossia una sezione militare speciale che è costituita esclusivamente da cittadini russi e che è strettamente connessa all’esercito ucraino.

Igor Volobuev, 50 anni, ha origini ucraine ma ha sempre vissuto a Mosca e ha passaporto russo. Nella capitale della Federazione Russa, il manager ha rapidamente scalato i vertici delle principali aziende dello Stato ed è stato scelto per ricoprire la nomina di vicepresidente di Gazprombank, nota per essere la terza banca russa del Paese di proprietà della società energetica Gazprom.

Perché ha lasciato la Russia per combattere in Ucraina?

Sin dall’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina, Volobuev ha manifestato il proprio dissenso nei confronti dell’iniziativa, distinguendosi per essere uno dei pochi “disertori” di illustre profilo che ha espresso la sua posizione in modo pubblico e diretto.

A questo proposito, in occasione di un’intervista rilasciata al The Guardian, ha dichiarato: “Nel momento in cui è scoppiata la guerra, ho capito subito che volevo andare a difendere l’Ucraina. Per prima cosa volevo unirmi alle unità di difesa territoriale nella regione di Sumi, dove sono cresciuto. Ho contattato molti funzionari, ma legalmente non era possibile per me combattere lì come russo”.

Rispetto alla sua decisione di unirsi alla legione “Libertà per la Russia”, nella giornata di sabato 11 giugno, ha postato un video in cui mostra una pistola automatica e, comunicando di far parte del gruppo, ha ammesso: “Sono molto contento di aver raggiunto il mio primo obiettivo – ha dichiarato -. Ma ora devo sottopormi rapidamente all’addestramento militare in modo da poter davvero andare a combattere. Non posso fermarmi a metà – e, rispetto alla sua posizione a Mosca, ha aggiunto –. Ho fatto compromessi con me stesso per molto tempo. Ma il 24 febbraio (giorno in cui la Russia ha lanciato la sua invasione), qualsiasi discorso di compromesso è diventato impossibile. Non potevo far parte di questo crimine”.