Il Belgio pronto a riconoscere la Palestina all’Onu, scatta l’ira di Israele

La Sinistra Ue prepara la mozione di sfiducia a von der Leyen. Tra le ragioni l’assenza di posizioni sui massacri israeliani

Il Belgio pronto a riconoscere la Palestina all’Onu, scatta l’ira di Israele

Il Belgio riconoscerà lo Stato palestinese alla prossima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri, Maxime Prevot, aggiungendo che “di fronte alla tragedia umanitaria in corso in Palestina, in particolare a Gaza, e alla violenza perpetrata da Israele in violazione del diritto internazionale”, il Belgio ha anche adottato sanzioni.

L’ira di Israele

Tanto è bastato per scatenare l’ira di Israele. Il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha condannato la decisione. “I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas – ha affermato Ben Gvir – finiranno per sperimentare il terrore in prima persona. Qui in Israele, c’era chi un tempo credeva a tali illusioni, e il risultato sono stati stupri, omicidi e massacri. Invece di premiare il terrore, il mondo libero deve unirsi contro di esso”.

L’esercito israeliano spara sui bambini in fila per l’acqua

Intanto non si ferma la mattanza a Gaza. È salito ad almeno undici il numero delle vittime di un attacco con drone compiuto dalle forze israeliane nell’area di al-Mawasi, nei pressi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi, precisando che tra le persone che hanno perso la vita ci sono sette bambini.

Il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal, aveva riferito – pubblicando una foto dell’accaduto – che le vittime “erano in fila per fare rifornimento di acqua nella zona di al-Mawasi, descritta come ‘sicura’, quando le forze di occupazione li hanno presi di mira direttamente”.

Intanto il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha sottolineato che Israele non ha ancora risposto alla proposta di cessate il fuoco, “nell’ambito di un accordo che Hamas ha già accettato oltre due settimane fa”.

La mozione di sfiducia della Sinistra Ue a Ursula von der Leyen

La mancanza di una posizione netta su Gaza, oltre all’intesa sui dazi Usa-Ue e all’arretramento sul Green deal, è tra le principali ragioni della mozione di sfiducia che il Parlamento europeo potrebbe votare già a ottobre a Ursula von der Leyen.

Il bureau del gruppo della Sinistra Ue (The Left) ha elaborato il nuovo testo, che sarà presentato alla riunione di gruppo di oggi per avviare la raccolta delle 72 firme necessarie.

E cento europarlamentari hanno firmato l’interrogazione scritta presentata da Sandro Ruotolo (Pd-S&D) che chiede all’Alto Rappresentante per gli Esteri, Kaja Kallas, di fare pressioni per spingere le Nazioni Unite a creare una commissione internazionale d’inchiesta sugli attacchi contro i giornalisti a Gaza e meccanismi di protezione internazionale per i reporter.