Il caro-bollette è sparito dai radar del governo

A fine mese ripartono gli aumenti per luce e gas. Gli oneri di sistema ora azzerati ci faranno spendere mediamente 344 euro in più all’anno.

Il caro-bollette è sparito dai radar del governo

Le prossime bollette di luce e gas, ha detto l’Autorità, dovrebbero calare. Lo speriamo tutti ovviamente. Ma il calo verrebbe neutralizzato se il governo decidesse di non rinnovare gli sconti introdotti a suo tempo dall’esecutivo Draghi e riconfermati con l’ultima Manovra solo per il primo trimestre di quest’anno. Anzi le associazioni dei consumatori già calcolano gli aumenti se non saranno prorogati oltre il termine del 31 marzo gli sconti – con il taglio degli oneri generali di sistema e la conferma dei crediti d’imposta – per aiutare famiglie e imprese contro l’impennata del prezzo del metano. Una decisione che in realtà avrebbe dovuto essere già presa dal momento che siamo già al 18 marzo.

A fine mese ripartono gli aumenti per luce e gas. Gli oneri di sistema ora azzerati ci faranno spendere mediamente 344 euro in più all’anno

Evidentemente il caro-bollette è sparito dai radar del governo. “Stiamo facendo una valutazione in questi giorni in raccordo con il ministero dell’Economia che tiene i cordoni della borsa” ha detto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (nella foto), una settimana fa, spiegando che “questo influirà nell’inserire anche tutto, in parte o nulla i cosiddetti oneri di sistema nella bolletta”.

Ad aprile, il Mef dovrebbe rinnovare il bonus sociale per le famiglie (con l’attuale soglia Isee di 15 mila euro) che ha visto coinvolti oltre 8 milioni di utenti (5 milioni per la luce e 3,5 per il gas). E le imprese potrebbero godere ancora del credito di imposta ma modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo ‘sconto’ aumenta, mentre al di sotto non è previsto. Il massimo resterebbe quello fissato nell’ultima Manovra, che ha rafforzato i crediti di imposta, portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali.

Sarebbe poi allo studio un ‘bonus famiglie’ che potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno

Sarebbe poi allo studio un ‘bonus famiglie’ che potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno e che si baserebbe sui consumi: sarebbe incentivato il risparmio energetico, come annunciato dal ministro Giancarlo Giorgetti. Ma per ora siamo fermi solo agli annunci. Furiosi i consumatori. Per l’Unione nazionale consumatori è incredibile che il Governo a pochi giorni dalla scadenza “non sappia ancora che pesci pigliare” e che Pichetto, “il ministro competente, lasci tutto nelle mani del Mef, come se non avesse alcuna voce in capitolo”.

“Se il Governo non rinnovasse gli sconti, nonostante la riduzione del 20% del prezzo della luce annunciata da Arera, la bolletta da aprile 2023 sarebbe pari a 1271 euro su base annua, invece di 1147 euro, con un rialzo di 124 euro, +10,8%. Il prezzo sarebbe maggiore del 13,9% rispetto a quello di aprile 2022 e del 126,1% su aprile 2021. La bolletta del gas di una famiglia tipo, che nel mercato tutelato ha consumi di 1.400 metri cubi annui, passerebbe, nell’ipotesi di prezzi costanti, da 1210 a 1928 euro su base annua, +718 euro (+59,3%)”.

Preoccupata l’associazione nazionale riciclatori di materie plastiche (Assorimap) secondo i quali le aziende del settore rischiano di non sostenere i costi per l’energia. Per Assoutenti “lo stop agli sconti farebbe aumentare le bollette del gas del 58% già da aprile, quelle della luce del +27%”. “Il Governo deve a tutti i costi prorogare l’azzeramento degli oneri di sistema, voce che pesa per 12,4 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani”, afferma il Codacons. “In vista ci sono aumenti di circa 344 euro annui a famiglia”, avverte Federconsumatori.