Il Carroccio si sLega sul Coronavirus. Zaia e Fontana contro Salvini. Per il Capitano non c’è emergenza Ma i suoi governatori lo sbugiardano

Fino ad ora siamo stati sempre abituati a conoscere una sola linea, dura, chiara e lapalissiana all’interno della Lega: a dettarla era lui, il Capitano, Matteo Salvini. Nell’ultimo periodo, però, qualcosa è cambiato. E così oggi, dinanzi all’emergenza coronavirus e ad alcune uscite singolari del segretario del Carroccio, anche alcuni leghisti hanno cominciato a prenderne le distanze. Gli ultimi esempi ci sono stati proprio ieri. Esiste oggi un’emergenza coronavirus? “Ora no, lo dicono i numeri, i primari, i medici dei pronto soccorso e delle terapie intensive.

Chi dice il contrario, ovvero il governo, è in malafede e fa terrorismo per mantenere il potere”. Parola di Matteo Salvini. Il Capitano, dunque, nonostante l’incremento dei contagi continua a ritenere che la pandemia non è più un problema. Una posizione quella del segretario della Lega ripetuta più volte nei giorni scorsi e che ieri è stata rilanciata dall’ex titolare del Viminale in un’intervista al Sussidiario.net: “Così si fa del male all’Italia: ora il Covid è gestibile senza allarmismi. È assurdo parlare di emergenza in mancanza di emergenza, sarebbe un insulto per gli italiani e per la democrazia”.

Poi, non contento, stesso copione anche in un’intervista a Radio Radio durante la quale se l’è presa pure con i giornalisti: “Che coscienza hanno? Io ormai sono arrivato alla conclusione che non siano distrazione, disattenzione, menefreghismo, ma una precisa strategia: a qualcuno il virus conviene. Tenere in vita il virus anche in pieno agosto fa guadagnare soldi o fa guadagnare voti. Non si spiega altrimenti il coro quasi unanime di giornali e tv per creare un allarme che non c’è”. Eppure c’è qualcuno totalmente in disaccordo.

SMENTITA/1. E non parliamo certamente di figure secondarie all’interno del partito. Di fatto si sono completamente discostati dalle parole dell’ex ministro due big del Carroccio come Attilio Fontana e Luca Zaia. I governatori di Lombardia e Veneto, i territori più colpiti del coronavirus, usano toni molti diversi da quelli che il segretario rivendica a ogni occasione. Mentre Salvini rilancia orgogliosamente sui social le immagini dei bagni di folla in suo onore sulle spiagge della Toscana, Fontana e Zaia hanno infatti l’esigenza di abbassare i toni e spiegare l’esigenza di evitare assembramenti.

E dunque rilasciano dichiarazioni che smentiscono completamente la parole del segretario: “Dobbiamo essere pronti a ogni tipo di eventuale rigurgito di questa maledetta epidemia, si vedono dei numeri che non lasciano del tutto tranquilli, anche se io credo che sia una situazione che deriva dall’importazione di virus che provengono da lontano, ma noi dobbiamo tenerla sotto controllo“, ha detto per esempio il presidente di Regione Lombardia al Meeting di Rimini. E ancora: “Dobbiamo tenere tutto sotto controllo, quindi il lavoro di monitoraggio territoriale al quale i nostri tecnici stanno dedicando grandissima attenzione è fondamentale per individuare e circoscrivere i focolai”. Non proprio in linea con le parole del suo segretario, dunque.

SMENTITA/2. E Zaia? Stesso identico accorato tono. Due giorni fa, presentando i dati degli ultimi contagi nella sua regione, ha detto: “Siamo passati da una fase di ordinarietà ad una di straordinarietà“. L’emergere di nuovi focolai e il tracciamento dei contatti dei nuovi infetti, infatti, ha portato quasi al raddoppio degli isolamenti in Veneto, rispetto al 18 maggio, il giorno della fine del lockdown: da 3.870 soggetti a 6.565. “Dalla Croazia sono stati trovati al rientro 35 turisti contagiati solo a Treviso, gente che non si conosceva”, ha spiegato Zaia.

Prima di chiarire: “Non faccio allarmismo, ma il dato è preoccupante”. A chi è rivolta la puntualizzazione del governatore del Veneto? Chissà. Certo fa pensare quando Salvini dice che c’è chi fa “terrorismo per mantenere il potere”. Anche i suoi Zaia e Fontana lo fanno a questo punto per tenere saldo il potere nelle loro mani? Tertium non datur: evidentemente qualcuno gioca sporco.

Il deputato e coordinatore del FI in Sardegna, Ugo Cappellacci (nella foto) ha denunciato il Governo Conte per epidemia colposa. “Ho dato incarico ai legali di procedere in sede penale e in sede civile per risarcire i danni provocati alla Sardegna sia in termini di immagine che di conseguenze sul sistema turistico”. Lo ha annunciato con un post sulla sua pagina di Facebook: “Visto che gli strumenti della politica, i numerosi atti ispettivi che abbiamo presentato come forza di opposizione non smuovono la coscienza del Governo – ha detto l’esponente azzurro – , siamo pronti ad alzare il livello dello scontro”. “In più hanno lasciato nella nostra terra centinaia di migranti illegali, tra i quali numerosi positivi al Covid 19. Per questo stiamo verificando i presupposti di una class action”, ha concluso.