Il Cav promette un impegno diretto in caso di elezioni. Marina? Ha già detto no

Non molla Silvio Berlusconi. Resterà lui a  guidare ancora il partito. Lo ha confermato il Cav stesso a Bruno Vespa per il libro ‘Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica’, in uscita il 7 novembre da Mondadori-Rai Eri.

La rottura sembra sempre più vicina. Silvio Berlusconi lancia un nuovo appello: “Gli elettori ci chiedono unità e concordia del nostro movimento”. Ma il tempo stringe e il Cavaliere prova a mettere alle strette Angelino Alfano perché prenda una posizione, con lui o contro di lui. Al suo ex ‘pupillo’ chiede di firmare il documento ‘lealista’ per il passaggio a Forza Italia. E si dice pronto a convocare il Consiglio nazionale della resa dei conti “nel più breve tempo possibile”.

“Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo vogliono,  ha spiegato Berlusconi, “Sento il dovere di stare in prima linea. Non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità. E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ‘partito delle tasse e delle manette'”.

E sulla scesa in campo di Marina ha ribadito che la figlia pur avendo le capacità e le doti da leader non è attratta dalla politica. Almeno quella attuale. E come lei anche gli altri figli.