Il Copasir chiama tutti gli 007 dei gruppi telefonici. Timori su hacker e attacchi informatici. A raccolta Wind Tre, Tim e Vodafone

In tempi di hacker e minacce informatiche, ormai sempre più dietro l’angolo, è comprensibile che la massima attenzione. Così si è mosso il Copasir.

In tempi di hacker e minacce informatiche, ormai sempre più dietro l’angolo, è comprensibile che la massima attenzione sia concentrata sui big delle telecomunicazioni. Ma fa comunque riflettere l’esplosione di audizioni che il Copasir ha riservato nel mese di marzo ai responsabili sicurezza dei vari gruppi. Eh sì, perché da Wind Tre a Telecom, passando per Vodafone, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti non si è fatto mancare nulla. Naturalmente tutte le sedute dell’organo sono segrete, ma certo non si fa fatica a immaginare quali possano essere stati gli argomenti affrontati.

Lo scorso 16 marzo, per esempio, a sfilare davanti a deputati e senatori è stato il gruppo Wind, rappresentato nell’occasione dal responsabile general counsel Fabrizio Marcelli, accompagnato dal capo dell’information security Massimilano Testa. Il giorno prima, 15 marzo, era andato in scena Vodafone, rappresentato da direttore sicurezza Stefano Bargellini e dal capo dell’Ict security Corradino Corradi. Poco prima che iniziasse marzo, per la precisione il 28 febbraio, a essere invitati davanti al Copasir sono stati gli uomini Tim (ex Telecom), in particolare l’executive vice president security Stefano Grassi, già responsabile sicurezza di Poste italiane, il responsabile cyber security Fabio Zamparelli e il responsabile judicial authorities services Cristoforo Lignola. Insomma, parliamo di tutti i massimi esperti di settore chiamati a raccolta. Segno di una preoccupazione che di questi tempi è massima.