Il Coronavirus è ancora molto pericoloso. Speranza: “Bisogna procedere con cautela e prudenza”. In autunno i primi test sull’uomo del vaccino italiano

“Non è ancora finita, il virus circola ma grazie alle cose che abbiamo fatto in queste settimane, grazie ai comportamenti degli italiani e alle misure del governo e delle regioni abbiamo un quadro epidemiologico sicuramente migliore”. E’ quanto ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno della riapertura dei confini regionali. “Bisogna procedere con cautela e prudenza – ha aggiunto – e le regole che abbiamo imparato in queste settimane dobbiamo continuare a seguirle, perché sono la chiave per la battaglia contro il Covid”.

“Il virus – aggiunge l’esponente del Governo – è ancora molto pericoloso. Noi abbiamo fatto scelte drastiche e gli uomini e le donne di questo paese hanno fatto sacrifici enormi. E’ stato fatto un pezzo di strada importante ma la battaglia ancora non è vinta. Dobbiamo continuare a lavorare sulla prudenza fino a quando non ci sarà la scoperta di un vaccino che ci consentirà, finalmente, di vincere questa battaglia. Fino ad allora avremo bisogno della massima attenzione e cautela”.

E a proposito del vaccino anti-covid, è di oggi la notizia che inizieranno in autunno i primi test sull’uomo del vaccino italiano chiamato Covid-eVax, per i quali è già partita la produzione dei quantitativi necessari alla fase 1-2 dei test, finanziata con 3 milioni di euro. “Il programma di sviluppo – fanno sapere le due aziende impegnate nella ricerca, Takis e Rottapharm Biotech – prevede, ora, il completamento degli studi di laboratorio e la produzione del primo quantitativo del vaccino, già partita per arrivare al primo studio clinico in autunno”.

“Siamo molto felici di collaborare con Rottapharm Biotech”, osserva Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis. “Questa opportunità sinergica darà nuovi stimoli a questo ambizioso progetto. Ci auguriamo che questa collaborazione – ha concluso – sia utile ad aggregare altre collaborazioni pubbliche e private, per accelerare lo sviluppo di questo frutto della ricerca italiana, soprattutto per la produzione su larga scala”.