Il Csm riparte dal Procuratore generale di Roma. Deliberata all’unanimità la nomina di Mura. Arriva da Venezia e in passato indagò sugli omicidi Alpi e Livatino e sul crack Parmalat

Dopo giorni di polemiche e veleni, il Consiglio superiore della magistratura prova a ridare slancio alla propria attività. Con una riunione fiume è stato eletto, questa volta all’unanimità come chiesto a più riprese dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, il nuovo procuratore generale di Roma. Si tratta di Antonio Mura (nella foto), attualmente procuratore generale di Venezia, che succede a Giovanni Salvi il quale, dal novembre dello scorso anno, è diventato procuratore generale della Cassazione.

Un nome, quello di Mura, che ha messo d’accordo tutti i consiglieri del plenum in virtù di un curriculum definito “di grande spessore” per aver ricoperto numerosi ruoli istituzionali. In magistratura sin dal 1981, infatti, è stato già consigliere del Csm, e dal 2014 al 2017 ha ricoperto il ruolo di capo del dipartimento per gli Affari di Giustizia del ministero di via Arenula, con Andrea Orlando guardasigilli. Ma il magistrato è ricordato soprattutto per essersi occupato di numerosi processi storici tra cui quelli relativi agli omicidi di Maurizio Gucci, della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, come anche dei giudici Gian Giacomo Ciaccio Montalto e Rosario Livatino.

Non solo. Il giudice ha curato anche il processo sul crack della Parmalat e quello a carico dell’ex capo del Sisde Bruno Contrada. Una nomina su cui è arrivato il gradimento anche della politica con in prima fila la sindaca Virginia Raggi che su twitter ha scritto: “Congratulazioni al dottor Antonio Mura, nuovo Procuratore Generale di Roma. A lui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro per un compito complesso, che sono certa saprà affrontare con competenza e spirito di servizio”.