Le Lettere

Il declino italiano

Forse sono vecchio, ma non capisco cos’è successo a questo Paese. Quando ero un ragazzo, gli italiani erano rinomati per la genialità, per esempio nella meccanica: Maserati, Ferrari, Lamborghini… Oggi dove siamo finiti?
Nico Arditi
via email

Gentile lettore, condivido con lei, oltre all’età purtroppo, anche i ricordi di un’Italia splendida. Lei cita le automobili. L’altro giorno un appassionato di vetture d’epoca mi spiegava che nel ‘67 uscì l’affascinante spider inglese Triumph Spitfire Mk3 fornita di un motore di 1300 cc da 75 cv. Ebbene, un anno prima, nel ‘66, la Fiat aveva già lanciato la 124 Spider con motore di 1400 cc che erogava 90 cavalli e superava i 170 km all’ora, velocità vertiginosa per l’epoca. Quel propulsore è stato il più longevo della Fiat, arrivando fino agli anni ’90. La 124 aveva anche una miriade di innovazioni: bialbero, doppio carburatore, freni a disco sulle 4 ruote, pneumatici radiali, ecc. La Spitfire quelle cose poteva solo sognarsele. Per non parlare di Lancia e Alfa Romeo, gioielli di meccanica con cui forse solo la Porsche poteva competere. Un amico romano, che era un bambino negli anni ’70, mi racconta che suo padre, un meccanico che aveva l’officina sotto casa, quando stava per aprire un motore Lancia, chiamava il figlio 12enne: “Niccolò, scendi, vieni a vedere” e man mano gli spiegava le meraviglie meccaniche contenute in quegli scrigni. Questo quadretto credo illustri bene cos’era l’Italia 50 anni fa e cosa purtroppo è oggi. E abbiamo parlato solo di auto, tralasciando cinema, letteratura, arti, design. Ma ci vorrebbe un libro: una pagina di giornale non basta.

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