Il decollo di Alitalia con Etihad è sempre in ritardo

Dalla Redazione

E’ previsto per domani alle 12.30 l’incontro tra Governo, azienda e sindacati per risolvere il problema dei 2.251 esuberi indicati dalla compagnia di bandiera tricolore come condizione per siglare l’alleanza con Etihad. La scadenza delle trattative e’ stata fissata dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che segue la questione a Giuliano Poletti, in vista dell’arrivo a Roma dell’amministratore delegato di Etihad, James Hogan, prevista per il 15 luglio. Il Governo, presumibilmente, mettera’ sul tavolo la possibilità di ricollocare una del personale in esubero, soprattutto quello di terra, nelle aziende della filiera, come Adr e Poste, mentre per i piloti ci sarebbe la possibilita’ di un loro riassorbimento in Etihad. Per chi non dovesse rientrare nel piano il Governo sarebbe pronto a ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

Domani comuque l’Esecutivo ufficializzerà i numeri, settore per settore. I sindacati restano sul piede di guerra. “La nostra posizione e’ chiara: no ai licenziamenti – ha ribadito il segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi -. Il modo per gestire gli esuberi è il ricorso agli ammortizzatori sociali, in accordo con il sindacato”. Duro anche il segretario nazionale della Uilt, Marco Veneziani. “L’alleanza con Etihad è una grande opportunità che non si può perdere, pena il fallimento dell’Alitalia – ha spiegato -, ma a pagare non possono essere i lavoratori. Il sindacato è impegnato a ridurre gli esuberi il più possibile e per ricollocare i lavoratori nelle aziende dalla filiera. Per coloro invece che non riusciranno a mantenere il posto di lavoro, occorre garantire il reddito anche con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali”. “Il sindacato – ha aggiunto Veneziani – non puo’ accettare un piano alle spalle dei lavoratori, che gia’ si sono fatti carico dei tanti errori del management e della compagine azionaria. Domani il sindacato non farà sconti: sì a Etihad, ma non a carico di chi ha già pagato troppo”. In parallelo si gioca la partita con le banche sulla ristrutturazione del debito dell’Alitalia per 560 milioni. Questo tavolo e’ seguito dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che sta cercando, insieme all’azienda, di facilitare un accordo con le due banche, creditrici ma non socie, che stanno facendo resistenza, ovvero Mps e la Popolare di Sondrio, entrambe esposte per circa 90 milioni di euro. Le divergenze sembrano comunque ormai superate anche grazie al sostegno delle altre due banche, che fanno anche parte dell’azionariato Alitalia, ovvero Unicredit e Intesa SanPaolo. Per il via libera definitivo si attende però l’accordo sul fronte sindacale.

per approfondire leggi l’articolo de La Notizia sulla strana alleanza tra banche e sindacati contro l’affare Etihad