Il decreto immigrazione è pronto e verrà esaminato a settembre. Lamorgese e Di Maio volano in Tunisia. Numeri non elevatissimi ma avanti con i rimpatri

Il decreto immigrazione è pronto e verrà esaminato a settembre, “appena il presidente del Consiglio lo riterrà opportuno”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza che si è tenuto a Milano nel giorno di Ferragosto. “Il testo è stato chiuso con le parti politiche della maggioranza”, ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo. “Non abbiamo toccato gli aspetti della sicurezza – ha sottolineato Lamorgese – ma la parte immigrazione, andando a recepire le osservazioni della presidenza della Repubblica”.

“Lunedì 17 agosto andrò in Tunisia con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e con i commissari europei Varhelyi e Johansson per far sentire la vicinanza dell’Europa”, ha spiegato ancora il ministro dell’Interno, che riguardo agli sbarchi ha parlato di “numeri non elevatissimi, certamente sono più alti dell’anno scorso, ma c’è una Tunisia in grave crisi, abbiamo visto famiglie intere partire per arrivare sul territorio italiano: gli arrivi sono stati causati da sbarchi autonomi. Con la Tunisia abbiamo già raggiunto un risultato importante – ha aggiunto -: far iniziare i rimpatri ai ritmi pre Covid, ovvero ottanta rimpatri a settimana”.

“Abbiamo avuto modo di parlarne con il presidente della Repubblica Saied – ha detto ancora Lamorgese – e con il primo ministro incaricato Mechichi, con cui avevo intessuto ottimi rapporti anche in precedenza, quando era ministro dell’Interno. Saied è andato di persona nel luogo da cui partono le barche e ha detto di aver mandato sul posto dei magistrati perché operino per sgominare le bande di criminali che organizzano i viaggi”.

Parlando di Milano, il ministro dell’Interno l’ha definita “una città sicura. Far West significa strumentalizzare gli episodi che capitano in tutte le grandi città. Milano ha ottime forze di polizia come tutto il territorio nazionale”. Il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza si è svolto a Milano “per dare una segnale di vicinanza a un territorio a cui sono molto legata e a un territorio che ha molto sofferto durante la pandemia”.

E proprio a proposito del Coronavirus, il ministro ha affermato: “Prima di pensare a quando arriverà un’altra ondata, occorre che noi stessi abbiamo grande senso di responsabilità, i giovani in primo luogo. Non è che ogni poliziotto può stare dietro al singolo, ci vuole massima responsabilità”.  Critiche alla Lamorgese sono arrivate dal leader della Lega, Matteo Salvini, soprattutto sul fronte immigrazione: “15.406 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa: il fallimento di questo governo è nei numeri, mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l’emergenza Covid.

“Pugno duro con i cittadini – ha detto ancora il leader del Carroccio -, inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, balla o fa l’aperitivo, carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini. E nessun segnale contro le mafie: con la Lega al governo, a Ferragosto lo Stato si presentava a San Luca in Calabria e a Castel Volturno in Campania. La Lamorgese dice che Milano è sicura: allora perché ha organizzato il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza in città?”.