Il decreto Ristori diventa legge. Aiuti per 27 miliardi contro la crisi. Tasse sospese, affitti scontati e bollette ridotte. Voce per voce ecco cosa c’è nel testo finale del Governo

Montecitorio ha definitivamente licenziato (con il voto di fiducia) il decreto legge Ristori che ingloba i quattro decreti emanati dal governo in precedenza e sviluppa un intervento complessivo di 19 miliardi nel 2020 e circa 8 nel 2021. Inserita la proroga di 6 mesi, fino al 30 giugno 2021, dei termini della golden power contro scalate ostili anche da parte di soggetti interni all’Ue. Passa la norma proposta da Daniele Pesco (M5S), che prevede sconti sugli affitti. Nei Comuni ad “alta tensione abitativa”, lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino, fino a un massimo di 1.200 euro in un anno.

Lavoratori in Cig, autonomi e professionisti, potranno accedere al Fondo Gasparrini per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per la prima casa per tutto il 2021. Nel 2021 per i contratti di apprendistato di primo livello è riconosciuto ai datori di lavoro con meno di 9 dipendenti uno sgravio contributivo del 100% nei primi tre anni di contratto. I contributi e le indennità connessi all’emergenza Covid, spettanti ai soggetti esercenti impresa, arte o professione e ai lavoratori autonomi saranno detassati e non concorreranno alla formazione del reddito imponibile.

Obbligo di equo compenso inoltre per i professionisti impegnati nei lavori che godono dell’ecobonus. Prorogata nel 2021 la decontribuzione per l’assunzione da parte delle cooperative sociali di donne vittime di violenza entro il limite di spesa di un milione. Introdotta anche la proposta di uno stanziamento di 500mila euro nel 2021 a favore delle famiglie dei pescatori che erano stati trattenuti in Libia. Le bollette elettriche di imprese e professionisti che rientrano nei codici Ateco del decreto saranno ridotte nelle voci trasporto e gestione del contatore e oneri generali di sistema. Stanziati 250 milioni alle Regioni ordinarie per il finanziamento delle quote capitale dei debiti finanziari in scadenza nel 2020.

Stanziato un contributo di 110 milioni alle Regioni da destinare al ristoro delle categorie soggette alle misure restrittive sia statali che regionali. Incrementata di 390 milioni di euro per il 2021 la disponibilità del fondo per il trasporto pubblico locale previsto dal dl Rilancio. Per i servizi aggiuntivi, le Regioni e i Comuni, nei limiti di 90 milioni di euro, possono anche ricorrere a operatori economici privati esercenti il servizio di trasporto di passeggeri su strada, ai taxi, agli Ncc. Con uno stanziamento di 5,5 milioni, nelle scuole medie ed elementari potranno essere organizzati corsi extrascolastici in presenza, per compensare eventuali carenze formative legate alla didattica a distanza.

Arrivano anche interventi riguardanti le edicole per i cui esercenti viene stanziato un contributo una tantum per il 2021 fino a mille euro. Per le Rsa e le case di riposo vengono stanziati 40 milioni per rafforzare dispositivi di protezione individuali, come le mascherine. Sul versante fiscale viene prevista l’estensione della esenzione dalla seconda rata Imu 2020 per gli immobili delle attività nelle aree colpite dalle restrizioni e la possibilità di pagare a rate, fino a un massimo di quattro, i versamenti fiscali sospesi fino al prossimo aprile. La sospensione della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche viene prorogata fino alla fine di marzo. Il governo già mette in conto un quinto decreto Ristori per gennaio che sarà coperto con un ulteriore scostamento di bilancio che dovrebbe viaggiare sui 20 miliardi di euro.