Il femminicidio diventa un reato a sé, un illecito penale con una fattispecie autonoma rispetto all’omicidio. Questa è la principale novità del ddl sull’introduzione del delitto di femminicidio, approvato dal Consiglio dei ministri. Inoltre l’ipotesi del femminicidio deve diventare il primo reato ipotizzabile in caso di uccisione di una donna. La principale novità riguarda l’aggravante che deriva dall’uccisione di una donna “come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà”. Un’aggravante che viene punita con l’ergastolo.
Nei casi invece non rientranti tra quelli elencati si applica il delitto di omicidio, per il femminicidio si prevede quindi l’ergastolo. Per la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, l’introduzione di un reato autonomo è “una novità dirompente”, ma anche “una novità da un punto di vista più ampio, della cultura, è un tentativo di produrre un mutamento culturale”.
Il femminicidio diventa un reato, previsti aumenti della pena
Il disegno di legge prevede di aumentare la pena da un terzo alla metà per il reato di maltrattamenti e da un terzo a due terzi in casi di stalking e revenge porn, nei casi in cui il fatto è commesso come atto di discriminazione, odio o per reprimere l’esercizio dei diritti della donna. Vengono inoltre introdotte specifiche circostanze aggravanti per i delitti tipi del codice rosso, prevedendo inoltre sempre l’audizione “obbligatoria” della persona offesa da parte del pubblico ministero, un’audizione non delegabile alla polizia giudiziaria. Introdotti anche obblighi informativi e riflessi in materia di organizzazione del pubblico ministero. Inoltre viene introdotto l’obbligo per i magistrati di partecipare ad almeno un corso specifico di formazione.
Per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, quello raggiunto oggi “è un risultato epocale: il femminicidio viene inserito nel codice penale come fattispecie di reato autonoma. Si discuteva sul fatto di poter configurare il femminicidio come un’aggravante del reato omicidio – ha spiegato il ministro-. Invece l’aver introdotto una fattispecie autonoma costituisce una forma di manifestazione potente di attenzione a questa problematica emersa in maniera così dolorosa che ha avuto un riconoscimento penale diventando un reato autonomo”.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parla di un “passo avanti nell’azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime. Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto-legge estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo, e prevede aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Norme che considero molto importanti e che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga”.