Il governo allunga la vita alle auto a benzina e diesel

L'Italia assieme a Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia propone di posticipare al 2040 l’eliminazione dei motori a combustione.

Che questo fosse un Governo non particolarmente sensibile alle questioni climatiche si era già abbondantemente capito. Le conferme non mancano. L’ultima racconta che l’Italia assieme a Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia, ha presentato un documento che propone di posticipare l’eliminazione dei motori a combustione dal 2035 al 2040 e di ridurre le emissioni di CO2 del 90% (anziché del 100% come proposto da Commissione europea ed europarlamento) nel 2035.

L’Italia assieme a Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia propone di posticipare al 2040 l’eliminazione dei motori a combustione

In questo modo il premier Mario Draghi fornisce a Giuseppe Conte – l’ambiente è una delle Cinque stelle del Movimento che guida- un ulteriore motivo per uscire da questo esecutivo che è attento a tutto fuorché alla Transizione ecologica, sebbene abbia un apposito dicastero deputato a questo.

Al documento, predisposto in vista della riunione del Consiglio ambiente Ue fissata per martedì 28, l’Italia si sarebbe associata con l’obiettivo specifico di ottenere modifiche al testo sotto esame sui veicoli commerciali, i biocarburanti e le produzioni di nicchia. In realtà è difficile non collegare il documento alla richiesta di rinviare la transizione espressa da produttori e sindacati del settore automotive in un tavolo convocato al Mise, che ha riunito ieri cinque ministri e oltre 40 sigle.

Non tutti i ministri hanno espresso identica posizione. Se il titolare del Lavoro, Andrea Orlando ha frenato sulla richiesta di rinvio da una posizione più green, Giancarlo Giorgetti, numero uno del ministero dello Sviluppo economico, come al solito si è mostrato sensibile alle richieste delle imprese spiegando che “anche in Germania le forze politiche” si stanno “confrontando sul tema in maniera pragmatica, ascoltando le richieste e le esigenze anche del settore industriale”.

Traditi gli impegni per accelerare la svolta Green

Evasivo – ma la cosa non stupisce – il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui “non tutti hanno chiesto di rimandare la transizione” ma “sono emerse richieste miste: c’è chi è più sull’elettrico, chi su un certo tipo di carburante”. Ma si è trattato poco più di una pantomima quella che si è tenuta al Mise. I Migliori avevano già deciso di assecondare gli industriali e di allearsi a Paesi come Bulgaria, Romania e Slovacchia per dare il corpo mortale alla Transizione ecologica.