Il Governo chiude il dialogo e sceglie la strada più breve. Via libera definitivo in Senato alla legge di stabilità col voto di fiducia

La Finanziaria è legge. Dopo che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, a nome del governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge di Stabilità, è arrivato il via libera definitivo dal Senato con 162 voti a favore e 125 contrari. La legge di Stabilità 2016 è dunque stata approvata dopo le modifiche arrivate dalla Camera e dopo che in commissione Bilancio a Palazzo Madama erano già stati respinti gli 800 emendamenti presentati. All’avvio dei lavori, Magda Zanoni (Pd), relatrice insieme a Federica Chiavaroli (Ap) della Manovra, aveva spiegato: “La legge di Stabilità per il 2016 è la manovra di politica economica più espansiva dal 2001. È una scelta di grande forza per sostenere la ripresa e per recuperare in tempi rapidi i livelli pre-crisi di reddito e di occupazione”.

LE PRINCIPALI NOVITÀ – Tra le misure più attese, quelle per combattere l’emergenza terrorismo. Il governo ha messo a disposizione un miliardo, tra cui 150 milioni di euro per contrastare il cybercrime, 50 milioni per gli equipaggiamenti delle forze dell’ordine, 35 milioni di euro per le assunzioni sempre di polizia, carabinieri e guardia di Finanza e 300 milioni per il bonus da 80 euro al mese per le forze dell’ordine. Altre risorse poi sono destinate in particolare al settore della Difesa. Via libera, poi, al bonus di 500 euro per i diciottenni da usare per iniziative culturali, tra cui “l’acquisto di libri” e l’ingresso “in aree archeologiche, gallerie e monumenti”, oltre che in “musei, mostri, eventi culturali e spettacoli dal vivo”. Sì anche a 1000 euro una tantum per l’acquisto di strumenti musicali da parte degli studenti iscritti ai conservatori. E in più i cittadini potranno, dal 2016, destinare il 2 per mille dell’Irpef in favore di una associazione culturale. Sì definitivo, poi, anche ai contratti flessibili fino a luglio e prorogabili fino a ottobre per i medici. Arrivano, infine, fondi anche per le scuole paritarie e anche per quelle statali (23 milioni circa). Rinviato però di un anno il cosiddetto “school bonus”, vale a dire il credito di imposta per le erogazioni liberali. Non potevano però mancare le cosiddette mance. A gioire, ad esempio, le società sportive dilettantistiche cui viene esteso il diritto di ottenere in concessione, o in affitto a canone agevolato, beni immobili dello Stato. E poi i 20 milioni specifici ai forestali calabresi, un milione per il Gp d’Italia a Monza, un altro milioncino all’istituto privato dell’Eurispes. Più una serie di altre mance cui i parlamentari hanno pensato per tenersi buono il proprio elettorato di casa e associazioni di ogni tipo di amici e compagni di partito.

NEMMENO SILVIO – Per inciso: con quest’ultimo Matteo Renzi ha ormai ipotecato il record sui voti di fiducia (45% delle leggi approvate). L’esecutivo in carica si è affidato ben 35 volte da febbraio 2014, da quando cioè è entrato in carica al posto di Enrico Letta. Doppiato pure Silvio Berlusconi che si era fermato “solo” al 16%.