Il governo fa cassa pure sulle vittime degli infortuni sul lavoro

Sforbiciato il risarcimento una tantum ai familiari delle vittime degli infortuni sul lavoro. Quello minimo scende da 6 a 4mila euro. Quello massimo da 22.400 a 14.500.

Il governo fa cassa pure sulle vittime degli infortuni sul lavoro

Che questo governo a corto di soldi pescasse tra gli ultimi e tra i più fragili ce lo aveva già indicato la riforma del Reddito di cittadinanza, con il taglio dei sussidi ai poveri. Ma ora se possibile il suo cinismo si spinge anche oltre. Con il decreto 75/2023 del 18 maggio firmato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato da Marina Elvira Calderone (nella foto), taglia il risarcimento alle famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro.

Sforbiciato il risarcimento una tantum ai familiari delle vittime degli infortuni sul lavoro. Quello minimo scende da 6 a 4mila euro. Quello massimo da 22.400 a 14.500

Il risarcimento vittime sul lavoro è un’indennità ‘una tantum’ a favore dei familiari di coloro che hanno subito infortuni letali sul lavoro. La prestazione economica è riconosciuta ai superstiti di infortuni mortali sul lavoro (coniuge e figli, e in loro assenza a genitori, fratelli e sorelle), corrisposta per eventi accaduti anche all’estero in cui siano rimasti coinvolti assicurati Inail, lavoratori domestici tutelati dalla Legge 493/99 oppure militari, vigili del fuoco, forze di polizia, liberi professionisti e autonomi.

Un risarcimento in attesa dell’indennizzo che verrà poi fissato a valle delle procedure di verifica e amministrative sull’incidente. Il ministero per gli infortuni avvenuti nel 2023 fissa un risarcimento minimo di 4.000 euro a famiglia (erano 6.000 euro lo scorso anno) e uno massimo di 14.500 (contro i 22.400 del 2022).

La soglia minima riguarda il nucleo familiare composto da una sola persona (oltre alla vittima dell’infortunio), quella massima per famiglie con più di 3 “superstiti”, e la cifra all’interno di questa forchetta cambia in base al numero dei familiari (7.500 euro a fronte di 2 “superstiti”, 11mila euro se sono 3).

E pensare che domani si terrà il tavolo tra Calderone e i sindacati sulla sicurezza sul lavoro e che proprio qualche giorno fa la ministra aveva detto che tale tema non va banalizzato. Tutto giusto, salvo poi tagliare i fondi ai familiari di chi è andato a lavorare e non è più tornato a casa dai suoi.

 

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