Il Green Pass nel mirino del M5S. Regole da rivedere dal primo aprile. Conte chiede un confronto al premier e a Speranza

Manca meno di un mese alla fine dello stato d’emergenza sanitaria e sul tavolo torna ancora una volta il Green Pass.

Il Green Pass nel mirino del M5S. Regole da rivedere dal primo aprile. Conte chiede un confronto al premier e a Speranza

Manca meno di un mese alla fine dello stato d’emergenza sanitaria e sul tavolo torna ancora una volta la certificazione verde. “Superare il Green Pass nei luoghi di lavoro e le relative sanzioni alla scadenza dello stato di emergenza, prevedendo al contempo il rafforzamento dei protocolli di sicurezza e la promozione del lavoro agile”. È il parere al Dl sull’emergenza covid nei luoghi di lavoro e scuole, approvato dalla commissione Lavoro del Senato che accende i riflettori sulla necessità di allentare il certificato verde dal primo aprile nelle aziende.

Il M5S chiede una valutazione sul Green Pass in vista della fine dello stato di emergenza

“Si tratta di una valutazione – affermano in una nota i senatori e le senatrici del M5S della commissione Lavoro del Senato – da ancorare all’andamento della situazione epidemiologica e del minore stress delle strutture sanitarie, che a nostro avviso, come sottolineato anche da Giuseppe Conte, dovrebbe indurre a una revisione del Green Pass dal primo aprile”.

Indubbiamente tra le misure per fronteggiare il covid il Super Green Pass è stato da sempre uno strumento divisivo e che ha fatto discutere. Con l’imminente scadenza dello stato d’emergenza, prevista per il 31 marzo, in molti puntano ad una revisione anche dell’utilizzo della certificazione verde.

Così l’ex premier Conte ha “invitato Draghi e Speranza a un confronto quanto prima per un piano di revisione di tutte le misure” anti-Covid. Sottolineando però la “grande responsabilità. So cosa significa esercitarla, va fatto con conforto del Comitato tecnico scientifico (cts) e non declamando opinioni libere”, ha affermato l’ex premier, che si è detto “soddisfatto della gestione della pandemia del governo Draghi.

“Si è trattato di continuare con misure già costruite. Quest’ultimo provvedimento del 5 e 7 gennaio sull’obbligo vaccinale ha creato grande dibattito nel Paese prima ancora che in Parlamento. Va a incidere fortemente – ha notato – sul diritto al lavoro almeno per gli over 50”. Va detto, però, che “in Italia la situazione è in continuo miglioramento perché la grande campagna vaccinale ed altre misure comportamentali, come il Green Pass, stanno riducendo enormemente la circolazione dl virus”. Lo sottolinea Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza.

Però ci sono ancora milioni di persone non vaccinate e circa otto milioni persone che devono fare la terza dose. Quindi bisogna continuare a tenere la guardia all’erta e non abbassarla, perché di fatto i virus respiratori sono sempre in circolazione”.

Certo è che “il calo di pazienti Covid nei reparti ordinari e nelle terapie intensive indica con chiarezza che la curva dei contagi è stata piegata e ora è iniziata la fase discendente. Il Green pass e gli altri provvedimenti si sono rivelati strumenti efficaci – hanno dichiarato con una nota le deputate e i deputati del M5s in commissione Affari sociali – per evitare nuovi lockdown e incentivare le vaccinazioni: con 134 milioni di dosi inoculate e l’89 per cento degli over 12 immunizzati, abbiamo raggiunto un grande risultato”.

Inoltre “gli ultimi decreti, varati quando il quadro dei contagi era ben più grave e legati quindi a una situazione ormai superata, vanno a incidere anche su un diritto fondamentale come quello al lavoro. Per questo riteniamo sia giunto il momento di avviare un percorso, con la supervisione del Comitato tecnico scientifico, che porti a una revisione del certificato Covid e di tutte le misure introdotte”, concludono.