Il match è finito 1-0. Renzi se la ride del capo del Carroccio. E sul futuro del Governo: “Arriverà al 2023 ma dipenderà dalla qualità dei ministri che saranno scelti”

Riuscito nell’impresa di aprire la strada a un Governo tra Movimento 5 Stelle e Pd e di costringere all’opposizione la Lega nonostante la valanga di voti che ha raccolto alle ultime elezioni europee, Matteo Renzi (nella foto) se la ride da giorni. E più viene attaccato da Matteo Salvini e più si compiace. Ieri non deve aver resistito. E con un post su Facebook è tornato a pungolare il suo omonimo.

“Con l’incarico per formare il nuovo governo – ha scritto – Salvini esce politicamente di scena. Qui non si tratta di rivendicare meriti, ma di constatare un fatto: oggi è realtà ciò che un mese fa sembrava impossibile. E questo è un bene per chi crede che la politica sia civiltà e non truce scontro di violenza verbale. Molto è ancora da fare. Ma intanto: Istituzioni 1-Populismo 0”.

Per l’ex premier, poi, per il futuro del nuovo esecutivo “sarà cruciale la discussione sui contenuti”. “Non potremo mai votare la fiducia a un governo che aumenta l’Iva – dice Renzi a Il Messaggero – o che fa passi indietro sulla lotta all’evasione fiscale. In questo senso trovo incoraggianti le prime dichiarazioni di Conte: non dimentichiamo che la procedura di infrazione europea è stata salvata grazie alla nostra fatturazione elettronica. L’Italia e’ ferma, rimettiamoci a correre”.

“A mio giudizio – ha aggiunto l’esponente dem – la legislatura arriverà al 2023. Che ci arrivi questo governo dipenderò dalla qualità dei ministri che saranno scelti. Mi auguro che il premier voglia scegliere i migliori, mettendo in sicurezza soprattutto i dicasteri piu’ delicati a cominciare da Viminale e Tesoro. Salvini aizzerà le piazze contro il governo e al Viminale ci vogliono nervi saldi e un ministro degno di questo nome”.