Il Mes resta al palo. Le proposte di ratifica di Pd e FdI ferme in Commissione

Le proposte di legge per la ratifica del Mes di Pd e Iv sono ferme in Commissione Esteri della Camera. FdI prende tempo.

Il Mes resta al palo. Le proposte di ratifica di Pd e FdI ferme in Commissione

Resta al palo, in commissione Esteri alla Camera l’esame delle proposta di legge di ratifica del Mes, una del Pd e l’altra di Italia Viva. Il tema è stato affrontato questa mattina in un ufficio di presidenza della stessa commissione.

Le proposte di legge per la ratifica del Mes di Pd e Iv sono ferme in Commissione Esteri della Camera. FdI prende tempo

“Dato che non ci sono audizioni e la ratifica del Mes si deve solo votare, tre commissari di Fratelli d’Italia hanno chiesto di non procedere con la votazione finché il governo non dà elementi informativi”, spiega il deputato del Pd Enzo Amendola: “È una procedura che secondo me non esiste. Il governo di solito esprime pareri sugli atti del Parlamento, c’è l’autonomia del Parlamento. È una procedura che ho contestato, che ha un evidente intento dilatorio. La maggioranza non ha deciso se ratificare o no il Mes. Non c’è più molto da discutere, o sì o no”. Come spiega Amendola, a fronte della richiesta di FdI, il presidente della commissione Giulio Tremonti, “si riserva, nella sua autonomia”.

Loperfido: “FdI continua ad avere posizioni circostanziate”

“Abbiamo abbiamo voluto approfondire i motivi per cui FdI continua ad avere posizioni circostanziate sul MES – ha detto all’Adnkronos il deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Loperfido -, un provvedimento che deve essere calibrato alla situazione che stiamo vivendo. Abbiamo chiesto dunque di approfondire alcune tematiche, per poi condividere questi elementi con i colleghi della Commissione Esteri: siamo in attesa della documentazione. La nostra richiesta è stata vista di buon occhio anche dai colleghi di Italia Viva. La posizione di Fdi è scettica sullo strumento MES”.

Il Meccanismo di stabilità va approvato per non restare isolati in Europa

Il Mes, Meccanismo di stabilità, l’ex Salva-Stati, va approvato per non restare isolati in Europa. Questo, in soldoni, il messaggio di Bruxelles al governo di Giorgia Meloni che da mesi tergiversa, rimandando l’approvazione del nuovo regolamento mentre da tutti gli altri Paesi Ue è già arrivato il via libera. Così alla prossima riunione dell’Eurogruppo, prevista a Stoccolma venerdì prossimo, una fonte Ue ha fatto sapere che sul tema “non ci sarà nessuno scontro con l’Italia, ma è qualcosa di cui verrà chiesto conto al ministro italiano”.

“Ora più che mai è cruciale assicurare la potenza di fuoco delle nostre istituzioni” continua il funzionario europeo secondo cui “la mancata ratifica” da parte dell’Italia “sta in qualche modo bloccando” anche le ulteriori riforme di cui l’Europa vorrebbe dotarsi. Insomma per il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, la prossima riunione dei ministri delle Finanze a Stoccolma non sarà una passeggiata di salute.

Una posizione, quella contraria all’approvazione del Mes, che è da tempo motivo di discussioni nella maggioranza. Questo perché la Meloni ha sempre ribadito il suo ‘no’ alla ratifica della riforma dell’ex Salva-Stati, posizione gradita anche dalla Lega di Matteo Salvini, mentre in Forza Italia la pensano in modo diametralmente opposto e non fanno nulla per nasconderlo. “Come maggioranza che guida il Paese abbiamo il dovere di essere credibili verso i mercati e verso le istituzioni europee. Quando prendiamo un impegno, dobbiamo farlo sapendo che possiamo onorarlo” ha spiegato Alessandro Cattaneo, vice coordinatore nazionale di Forza Italia. Lo stesso, con quello che appare un invito agli alleati, ha spiegato che “sul Mes è venuto il tempo di agire e prendere una decisione”.

Una posizione già espressa da Antonio Tajani, in un’intervista al Sole 24 Ore dello scorso dicembre, quando ha ribadito la linea del partito di Silvio Berlusconi che è da sempre favorevole al Mes malgrado permangano alcune “riserve sui regolamenti”. In quell’occasione il ministro degli Esteri aveva spiegato che questo “strumento dovrebbe essere sotto il controllo del Parlamento europeo. La mia è una critica europeista. Ma troveremo il modo per far sì che chi lo voglia utilizzare possa farlo. Più che parlare senza sosta del Mes, insisterei sulla creazione di un Fondo europeo per l’energia e la competitività, sul modello dei Pnrr, per controbilanciare il Fondo Ira americano che aiuterà le imprese Usa a partire da gennaio, per 370miliardi”.

Forza Italia vuole ratificare la riforma del Meccanismo. Ma per la Meloni va aggiornato

Insomma la linea di Forza Italia è quella di ratificare la riforma del Mes, evitando che l’Italia resti isolata e dando modo agli Stati che vorranno utilizzare questo strumento di poterlo fare. Peccato che a gelare Cattaneo e gli azzurri, nel tardo pomeriggio da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che sul Mes la posizione del governo non cambia. Soltanto pochi giorni fa, infatti, la Meloni al Foglio aveva spiegato che lo strumento va “aggiornato” e trasformato in un “veicolo per la crescita”. Parole che, evidentemente, non hanno convinto l’Unione europea che, al contrario, continua il suo pressing sull’Italia.