Il migrante dove lo metto? A Roma. Zitta zitta la Prefettura ne fa arrivare altri 520. Con un’accortezza: i vicini delle nuove residenze per stranieri non devono sapere

Nuova ondata di immigrati in arrivo nelle strutture ricettive della Capitale. Fatte passare tre settimane per far sbollire la protesta esplosa nel quartiere di Casale San Nicola, nel quadrante nord della città, si riparte con la sistemazione dei migranti negli edifici reperiti dalla Prefettura.

Nuova ondata di immigrati in arrivo nelle strutture ricettive della Capitale. Fatte passare tre settimane per far sbollire la protesta esplosa nel quartiere di Casale San Nicola, nel quadrante nord della città, si riparte con la sistemazione dei migranti negli edifici reperiti dalla Prefettura. Questa volta facendo attenzione però a non concentrare troppe presenze in una zona sola. A darne notizia è il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori. Gli arrivi tra Roma e provincia sono 520, distribuiti da Palestrina alla Marcigliana, da Marcellina a Gallicano, da Marino a Rignano e presso la Croce Rossa Italiana. Come di consueto senza preavvisare la cittadinanza, denuncia Santori. Stamattina si è riunita la commissione di gara per il proseguo delle operazioni inerenti la procedura per i servizi di accoglienza per il periodo che va dal 1 settembre al 31 dicembre 2015. I lotti in ballo erano due: uno per la zona di Roma Capitale, l’altro per la provincia”.

Per Santori, che chiede più trasparenza e informazione sulla materia, siamo di fronte a “un’imboscata organizzata dal Governo e dal prefetto di Roma”, una scintilla che rischia di riaccendere lo scontro sociale tra quei cittadini che rivendicano i propri diritti e lo Stato che utilizza le forze dell’ordine in modo improprio, ossia per difendere gli immigrati anziché impiegarle per servizi di pubblica sicurezza. Per Santori la politica di accoglienza nel nostro Paese e a Roma “deve finire, perché le priorità sono altre: le famiglie italiane non sopravvivono, mentre ai clandestini ultimi arrivati viene offerto tutto”.

Visione ovviamente discutibile, ma che di sicuro trova un punto di forza nel procedere in grande silenzio delle istituzioni.