Il Molise non esiste nemmeno per Renzi. “Se sei il Molise non vai a fare promozione turistica all’estero”. Dall’antica città romana di Saepinum al Museo del Paleolitico, ecco qualche suggerimento al premier sui posti da vedere

Renzi sceglie il più facile dei bersagli per le sue "battutine": il Molise. Ma, da Sepino a Pietrabbondante, conviene che vada in Regione prima di parlare.

Che saranno mai 300 mila elettori in vista del referendum costituzionale di ottobre. E tre deputati del Partito democratico, di cui due anche della minoranza dem. Quanto basta al presidente del Consiglio per scegliere il più facile dei bersagli per le sue “battutine” e fare ironia sul Molise. Il pretesto è quello della riforma costituzionale che se venisse approvata, tra le tante cose previste, riporterebbe la promozione turistica all’estero dalle Regioni allo Stato centrale. Ed ecco qui l’esempio, nell’apertura della campagna referendaria, che ha fatto indignare i molisani (non tutti ovviamente, perché la frase del premier può essere anche condivisibile, dipende dai punti di vista): “Se te sei la Toscana puoi anche andare in Cina e dire vieni in Toscana…ma se sei il Molise non fai campagna turistica all’estero…”.

E dopo il video giù con l’indignazione made in Molise. Sul web spopolano i commenti populistici. Attaccano i Cinque Stelle, Forza Italia e tanti internauti. Qualcuno condivide il messaggio del presidente del Consiglio che, poi, nel Matteo risponde su Facebook di ieri ha chiarito il suo passaggio dicendo che l’esempio era fatto per prendere lo spunto da una piccola regione e ribadire che lo Stato centrale fa promozione turistica meglio rispetto alle Regioni. E, infine, rilancia “visiterò il Molise e lo farò con estremo piacere”. Ovviamente a difendere le parole del presidente del Consiglio sono arrivati puntuali gli interventi del governatore, Paolo di Laura Frattura, e della segretaria regionale dem, Micaela Fanelli. Figuriamoci se dissentivano dalla parola secondo Matteo. Anzi la Fanelli rilancia: “Tanto rumore per nulla”. Frattura, invece, ha spiegato: “Io non leggo in maniera negativa le parole di Renzi. E’ il Paese che si promuove e all’interno di questa promozione le regioni hanno i loro spazi”. Intanto Frattura è partito per il Canada…ma non aveva appena dato ragione a Renzi?

Allora ci permettiamo di dare qualche suggerimento al presidente del Consiglio per il suo eventuale tour molisano. Tanto per non perdere tempo prezioso nei palazzi istituzionali. Ecco quindi qualche posto che forse meriterebbe di essere promosso anche all’estero e non solo in Italia come sostiene il presidente del Consiglio. Il Museo del paleolitico di Isernia è un unicum: si tratta di una delle più complete testimonianze della storia del popolamento umano dell’Europa. Rimanendo nella provincia pentra una visita la meriterebbe anche il teatro-tempio di Pietrabbondante. A pochi chilometri si trova anche la Fonderia pontificia di campane ad Agnone. Cambiando provincia, nel capoluogo Campobasso, possiamo trovare il museo Sannitico (visitato nei giorni scorsi anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella). Un capitolo a parte merita l’antica città romana di Altilia-Sepino. Sugli antichi castelli, poi, c’è l’imbarazzo della scelta. Come anche sui prodotti culinari. Per il turismo vacanziero suggeriamo le piste innevate di Capracotta (già teatro dei campionati di sci di fondo) per l’inverno e il mare di Termoli e dintorni per l’estate. La lista potrebbe continuare ancora senza fare torti a nessuno. Su una cosa però Renzi ha probabilmente ragione: spesso gli amministratori locali fanno malissimo promozione turistica. E il Molise in questo senso è un esempio quasi perfetto. Una terra che finora ha saputo vendere pochissimo tutte le sue piccole ricchezze.