Il no di Casaleggio a Renzi

di Alessandro Ciancio

Le proposte di Matteo Renzi sulla legge elettorale «non esistono, sono astratte ed evidentemente incostituzionali». A bocciarle è stato ieri Gianroberto Casaleggio, nel corso dell’incontro avuto a Montecitorio con i membri pentastellati delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Il principale consigliere politico di Beppe Grillo avrebbe ricordato ai suoi come il Movimento 5 Stelle sia stata finora l’unica forza politica ad aver depositato una proposta di legge «innovativa e fatta bene», anche se la proposta ufficiale del M5S sarà la legge elettorale che verrà scritta dalla Rete, attraverso referendum consultivi ad hoc. Ieri infatti il blog di Beppe Grillo ha aperto come promesso la discussione pubblica sul testo possibile della riforma. Un percorso che vedrà impegnato in prima persona lo storico Aldo Giannuli, che affronterà diversi temi legati alla riforma (il primo riguarda “proprozionale o maggioritario?”). Al termine di questo cammino ci sarà la consultazione online, anche con più voti, che porterà alla definizione di un testo unitario del Movimento. «Bisogna andare al voto con l’unica legge costituzionalmente sana, e in questo momento la Consulta ci ha dato gli elementi per farlo», ha spiegato Vito Crimi, senatore del M5S e primo capogruppo a Palazzo Madama. «La Consulta ha parlato di provvedimenti secondari che ci consentirebbero di andare al voto con questo sistema elettorale corretto dalla sua sentenza. Ebbene, si tratta di atti amministrativi che devono essere emanati dal ministero dell’Interno» ha concluso.
Più in generale, dai parlamentari grillini è stato confermato il netto rifiuto a intavolare qualsiasi trattativa con il sindaco di Firenze. «Renzi è un ballista come Berlusconi. Faccia gli accordi con chi vuole, noi non abbiamo nulla a che spartire col Pd» ha detto ieri il deputato Andrea Cecconi.

Il bluff del guru
Immediata la replica da parte del Partito democratico. «Roberto Casaleggio in tema di legge elettorale vuole solo passare di male in peggium» ha attaccato il deputato Matteo Richetti. «Dove sono le proposte di Casaleggio? Fino a ieri, oltre ai ‘no’ e rinvii non abbiamo visto nulla. Ma oggi ci ha finalmente svelato il suo modello preferito: il ‘di male in peggium’. In una manciata di ore nella Capitale, ha ridisegnato un’Italia da prima Repubblica, bocciando tutte le proposte del Pd che garantiscono alternanza e impediscono le larghe intese. Evidentemente per il guru di Grillo la parola cambiamento è un bluff: in realtà vuole impedire ai cittadini di avere una legge elettorale degna di un Paese civile».