Il Nuovo centrodestra sogna il bottino elettorale

di Fausto Cirillo

Che bello stare finalmente dalla parte giusta. Quella presidiata senza risparmio di mezzi e uomini dai giornaloni, sempre attenti a ribadire la necessità della stabilità del governo. Poco importa se poi questo si rivela inconcludente quando non addirittura dannoso per le esauste finanze di cittadini e imprese. Diamine, che volete? La stabilità è una virtù a sé bastante e chi non lo comprende è solo un miope attaccabrighe. Che bello poter godere degli incoraggiamenti degli editorialisti autorevoli perché “giusti” (e quindi di sinistra), pronti a perdonarti con un generoso battito di ciglia il ventennio appena trascorso fianco a fianco con Silvio Berlusconi. Quel puzzone estremista e un poco rincoglionito che hai abbandonato con lo stile ammirevole di un bravo ragazzo che affettuoso conduce il padre all’ospizio, promettendogli di andare a trovarlo non appena gli sarà possibile. E che bello cullarsi sulla poltrona ministeriale, circondato da un giardino sempreverde di sorrisi e commessi, soddisfatto per non aver arrecato dispiacere ai tuoi elettori, che così tanto tengono alla tua carriera di statista. Poche storie. Per Angelino Alfano e i suoi amici questi sono giorni esaltanti. Preparata con largo anticipo e annunciata con toni biblici («Dio ci illumini»), la scissione dal Pdl sembra aver dato la stura a scenari politici inebrianti. E chissenefrega se i soliti malmostosi la bocciano con lo stigma della manovra di Palazzo, di un mero posizionamento tattico di colonnelli privi di un esercito popolare. Basta specchiarsi negli affidabilissimi sondaggi per rendersi conto che la vita è invece una cosa meravigliosa. Sarà forse per merito dell’accattivante brand, ma “Il Nuovo Centrodestra” avrebbe già colpito l’immaginario di una fetta consistente dell’elettorato. Lo voterebbero tra il 10 e il 14% degli italiani, grosso modo quanti a suo tempo si erano già promessi a Gianfranco Fini. Ed è solo l’inizio: sai che pacchia quando arriveranno trafelati anche Casini e gli avanzi di Scelta Civica! Longanesi amava ripetere: «Non sono di sinistra perché non me lo posso permettere». Alfano e i suoi seguaci di soldini sembrano averne pochi ma non rinunciano alla compagnia dei compagni. Quella che ti rende presentabile nei salotti e ti fa sognare che il futuro del centrodestra non potrà che esser tuo.