Il nuovo commissario si presenta: “Del Parco Sud non so niente”

Debutto imbarazzante del direttore regionale del Parco Sud, mentre l’area protetta è a rischio cementificazione.

Il nuovo commissario si presenta: “Del Parco Sud non so niente”

Che ci faccio qui? È quello che in pratica si è chiesto l’architetto Maurizio Federici, ex dirigente regionale, scelto dalla giunta Fontana come commissario per un monitoraggio sulla situazione patrimoniale, economico-finanziaria, strumentale e del personale del Parco agricolo Sud Milano, nell’audizione in Commissione Territorio del Pirellone richiesta dai consiglieri Simone Negri e Pietro Bussolati, del Partito democratico, giovedì scorso.

Nel suo primo intervento Federici ha subito confessato di non conoscere il motivo della convocazione, ma il colpo di teatro è arrivato verso la metà dei lavori, quando candidamente l’architetto ha ammesso di non essere esperto di parchi. Eppure è a lui che è stato dato l’incarico di effettuare una ricognizione, in vista del passaggio del Parco agricolo Sud Milano dalla Città Metropolitana a Regione Lombardia. Un passaggio che, come molti hanno sottolineato, è arrivato quando si è iniziato a parlare del nuovo stadio del Milan a San Donato. Il progetto del nuovo impianto, infatti, prevede che i parcheggi siano costruiti all’interno del parco. Come Ente è stata fatta una delibera in cui si dice chiaramente che tutto questo non è compatibile con il Parco, ma quella era la vecchia governance. Con la nuova legge Regione Lombardia potrebbe fare un accordo quadro che va a saltare i vincoli attuali.

“Furto di parco”

“Un furto del parco”, lo definisce Negri, “con una manovra per cui verrà trasformato in un ente come gli altri parchi regionali. Ci sarà anche il passaggio del personale da Città metropolitana al nuovo ente, ma sappiamo che sono solo 4, su 14, i dipendenti che effettueranno il passaggio”. In merito alla relazione presentata dal commissario, Negri spiega: “Federici avrebbe dovuto fare la fotografia della situazione del parco, ma dal lavoro che ha presentato non si capisce niente. È un semplice passacarte che ha eseguito una mera operazione burocratica, perché probabilmente la giunta regionale non ha saputo dare le giuste indicazioni”.

Nella relazione presentata, allegata a una delibera di giunta del 27 novembre 2023, spiega ancora Negri, “non esiste un commento, non un’analisi né una prospettiva rispetto a questioni dirimenti come lo stato del patrimonio, il quadro del personale, quello coinvolto e quello necessario, le competenze richieste, le sedi. Nessun resoconto dell’attività svolta nell’ultimo periodo. Nulla di nulla”.
“Di cosa ha quindi preso atto la giunta?”, si chiede il consigliere dem, che riflette: “A mettere insieme gli ultimi bilanci eravamo capaci tutti, da un commissario io mi aspetto che mi faccia una analisi. A voler fare un lavoro fatto bene si poteva dare l’incarico a un professionista o a una società di consulenza, a qualcuno che sapesse guardare dentro e oltre i numeri”.

“La Regione”, continua Negri, “ha di fatto espropriato la Città metropolitana del Parco Sud. Ma per farci cosa esattamente? Il monitoraggio presentato non è utile neanche per trarre conclusioni di questo tipo. Con queste premesse il futuro Parco regionale nasce già morto”. “Il Parco Agricolo Sud Milano”, ricorda Negri, “è stato fondato nel 1990 con lo scopo era preservare una parte del territorio del sud Milano dalla cementificazione, favorendo l’agricoltura e, pur con tutti i suoi problemi, ci è riuscito. Oggi non ci puoi costruire dentro, le destinazioni dei terreni rimangono agricole, le aziende che vi insistono hanno tenuto. Anche se ci sono logistiche e data center che pressano in maniera fortissima”.