Il nuovo record del Belpaese: sciolti 170 Comuni ogni anno. Più di duemila i casi registrati dal 2001 ad oggi. Boom di infiltrazioni a sud

Il nuovo record del Belpaese: sciolti 170 Comuni ogni anno. Più di duemila i casi registrati dal 2001 ad oggi. Nel Mezzogiorno boom di infiltrazioni mafiose

In Italia vengono sciolti in media 170 Comuni ogni anno. Praticamente uno ogni due giorni. Nella metà dei casi la motivazione è da ricercare nelle dimissioni dei consiglieri, come accaduto in uno degli episodi più recenti e noti, quello di Ignazio Marino a Roma. Ma non solo. C’è infatti un’altra piaga che, con sempre maggiore frequenza, porta alla fine anticipata di una consiliatura: quella delle infiltrazioni della criminalità organizzata. I numeri li ha messi in fila Openpolis in un dossier dal titolo “Fuori dal Comune”. Attualmente, spiega l’associazione, sono 82 i Comuni commissariati, di cui 13 (15,8%) quelli sciolti per mafia. Percentuale due volte superiore alle media del periodo 2001/2014.

DA NORD A SUD – Più in generale, nello stesso arco temporale sono stati sciolti 2.385 consigli comunali. I picchi sono stati raggiunti nel 2005 e nel 2013 con 213 e 199 commissariamenti. Mentre il 2014 è stato l’anno con il minor numero di amministrazioni sciolte: 142. Negli anni presi in considerazione, la metà dei commissariamenti è dovuta alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali: 1.195 casi su 2.385. Si tratta di un fenomeno che coinvolge l’intera Penisola, anche se sei regioni da sole collezionano il 70,3% dei casi: si tratta di Campania (18,2%), Lombardia (13,4%), Calabria (12,2%), Puglia (9,3%), Piemonte (8,3%) e Lazio (8,01%). Soltanto Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta non hanno avuto amministrazioni sciolte negli anni esaminati.

ODORE DI MAFIA – L’altro problema, come detto, è quello delle infiltrazioni mafiose (258 gli scioglimenti dal 1991 al 2014), che riguardano principalmente il Mezzogiorno. Sud e isole insieme contano il 97,08% dei casi dal 2001 ad oggi, mentre solo il 2,3% interessa le regioni del Nord e lo 0,58% quelle del Centro. Le regioni più colpite sono Calabria (70 casi), Campania (52) e Sicilia (43). In tutto quelle coinvolte sono 8: oltre alle tre menzionate le altre sono Piemonte, Lazio, Liguria, Lombardia e Puglia. Il dato della Calabria, oltre a essere il più alto a livello nazionale, mostra un forte incremento nell’ultimo periodo: dal 2001 al 2009 la Regione aveva una media annua di 4,7 provvedimenti per mafia, mentre nei quattro anni successivi il dato risulta raddoppiato (8,2).

IL CASO – Dal 1991 a oggi, da quando cioè è stata introdotta la possibilità di sciogliere un’amministrazione per i condizionamenti da parte della criminalità organizzata, 9 comuni sono stati commissariati per mafia in tre diverse occasioni: 4 sono in provincia di Caserta, altri 4 di Reggio Calabria e uno nella provincia di Palermo. Attenzione particolare merita il comune di Casal di Principe, che oltre a tre provvedimenti per mafia e due proroghe, nello stesso periodo è stato sciolto altre sei volte per diversi motivi. Con l’arrivo di Mario Monti a Palazzo Chigi nel 2012, i decreti di scioglimento per infiltrazioni mafiose sono aumentati del 380%.

Twitter: Giorgio Velardi