Il Pd voterà sì al sostegno all’Ucraina ma l’approccio sta cambiando

Con le candidature alle europee Schlein vuole una politica estera che cerchi la pace attraverso la diplomazia più che la deterrenza militare.

Il Pd voterà sì al sostegno all’Ucraina ma l’approccio sta cambiando

Lentamente il Partito democratico potrebbe aggiustare la rotta sulle prossime votazioni per le prossime votazioni sulle missioni internazionali. Questa mattina si è tenuta un’assemblea congiunta dei gruppi del della Camera e del Senato per discutere anche del rifinanziamento delle missioni militari e – raccontano fonti dem – si sarebbe deciso di votare la prosecuzione delle missioni di peacekeeping già previste aggiungendo la richiesta di votare per parti separate e dunque dire no (come già accaduto lo scorso anno) a quella riguardante l’assistenza alla guardia costiera libica. 

Con le candidature alle europee Schlein vuole una politica estera che cerchi la pace attraverso la diplomazia più che la deterrenza militare

La segretaria Elly Schlein ha sempre condannato le azioni della cosiddetta Guardia costiera libica e i respingimenti illegali che in accordo con il governo italiano avvengono nel Mediterraneo. Anche su questo punto la minoranza del Pd mostra insofferenza per non dovere rinnegare gli accordi con il governo libico che iniziarono ai tempi di Marco Minniti ministro all’Interno quando firmò il primo scellerato memorandum con la Libia. 

I Dem stanno inoltre mettendo a punto una propria risoluzione con l’obiettivo di “evidenziare le carenze del governo sulla complessità internazionale”. Il capogruppo a Bruxelles oggi ha preso le distanze dalla proposta del presidente francese Macron di inviare truppe in Ucraina e le candidature di Cecilia Strada e Marco Tarquinio indicano un’evidente volontà di improntare la politica estera italiana e europea alla ricerca della pace attraverso la diplomazia più che alla deterrenza militare.