Il Pdl va alla conta. Ma nelle urne i numeri ce l’ha Silvio

di Lapo Mazzei

Per capire esattamente come gira la ruota all’interno del Pdl, sponda alfaniani, bisogna mettere l’orecchio al vento e seguire con attenzione quel che dice Fabrizio Cicchitto, la colomba governativa fattasi falco. Non tanto perché sia lui a dare la linea, quanto perché dal suo umore si capisce come stia procedendo la liason fra il Cavaliere e Alfano. L’ex presidente dei deputati del Pdl, rimasto senza incarico e per questo particolarmente arrabbiato con il Cav, ieri – ma del resto lo ha fatto anche nei giorni scorsi- non è andato troppo per il sottile nel descrivere il quadro entro il quale si va giocando la partita all’interno del condominio azzurro, diventato una Babele.

Scontro radicale
“Nelle ultime ore c’è’ stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che venga meno le condizioni per un dibattito sereno”, dice Cicchitto. Tradotto significa che sabato, quando si svolgerà il consiglio nazionale del Pdl, potrebbe accadere di tutto. Del resto gli alfaniani si sono convinti che la tattica della guerriglia è l’unica che paga. Non avendo armate alle spalle, cosa di cui dispone ancora Berlusconi, è necessario offrire al generale Letta elementi a cui aggrapparsi per reggere la partita. Dunque avanti tutta con le schermaglie, con il tira e molla, con gli affondi lessicali e le virate ideologiche. In una partita come questa tutto quanto fa spettacolo. Al punto che l’ex capogruppo alla Camera del Pdl, nella convinzione “l’ordine del giorno del consiglio nazionale di sabato non sia affatto chiaro”, e quindi neanche il contesto nel quale una riunione così delicata dovrebbe svolgersi, avanza seri dubbi sulla “partecipazione” dei governativi. Dubbi meritevoli di approfondimento, per carità, ma pur sempre strumentali.

Risse e battibecchi
Come lo sono le risse televisive fra la Mussolini e Formigoni, o i battibecchi fra le amazzoni del Cavaliere e le anime belle degli alfaniani. Insomma, i governativi dicono sempre più apertamente che potrebbero disertare il “parlamentino azzurro” che dovrebbe segnare una rottura che appare sempre più vicina. La scelta stessa di svolgere i lavori a porte chiuse la dice lunga su quale sia il clima della vigilia. Anche se poi è un più che felpato Gaetano Quagliariello a lasciar intravedere un diverso finale della settimana politica. “Sabato il campionato fa una giornata di sosta. Vedrete”. E le parole del ministro per le Riforme vanno pesate bene, più che contestualizzate al momento. L’esponente azzurro, infatti, è il vero dominus della partita, essendo il front man dei governativi e lui lo stratega, l’uomo che muove i fili. L’unico che dispone di una personale autonomia è il ministro Maurizio Lupi, il terminale politico di Comunione e Liberazione, alla ricerca di un novo porto dove attraccare. Quagliariello mette le idee, Lupi le risorse e Alfano la faccia. E allora se si giochi o meno il “derby” tutto interno al Pdl poco importa. Ciò che conta è che il dibattito pubblico continua ad essere accompagnato da scambi polemici senza troppi complimenti tra le diverse anime del partito, al punto da aver fatto slittare ad oggi la presentazione del documento degli alfaniani. Qualcuno lo ha considerato alla stregua di una “frenata”. In realtà questo stop and go degli alfaniani sarebbe un modo, spiegano i fedelissimi di Angelino, per capire le reali intenzioni di Berlusconi e per evitare ora uno scontro. Né, ad ogni modo, il vicepremier, sottolineano le stesse fonti, ha intenzione di arretrare dalle sue posizioni. Dall’entourage più stretto del Cavaliere è la senatrice Mariarosaria Rossi a dirsi “certa che ancora una volta il presidente Berlusconi saprà convertire le differenze in nuova e ritrovata unità” . L’eventualità che il Cn venga rinviato, che pure è tornata a in serata, viene smentita da più parti. Ma l’ipotesi avanzata dei mediatori per evitare la conta è che il Cavaliere ammorbidisca i toni sulla caduta del governo in caso di voto sulla sua decadenza, non menzionando un collegamento diretto tra i due passaggi nel suo discorso in Cn. Un discorso “alto”, ragionano i protagonisti, consentirebbe ad Alfano di partecipare al Cn, senza rompere, almeno nei prossimi giorni, con il leader del Pdl. Nella nuova Forza Italia per il leader del Pdl, spiega qualcuno, il Cavaliere offrirebbe ad Alfano il ruolo di vicepresidente. E oggi potrebbe esserci un nuovo incontro tra i due. Intanto, viene letto come un segnale positivo nella direzione della mediazione, anche la decisione del vicepremier di rinviare ad oggi la riunione dei governativi. Chissà se alla fine avrà davvero ragione il mago Quagliariello: solo una giornata di sosta. Insomma, un pit stop…