Come da pronostico, è arrivato il primo sì della commissione Affari Costituzionali del Senato al disegno di legge sul Premierato voluto dal ministro per le riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Durante la sessione è stato approvato il mandato al relatore a riferire in Aula, con il voto favorevole della maggioranza, quello contrario di Pd, M5S, Avs, e l’astensione di Italia Viva.
Il Premierato incassa il primo sì, ira delle opposizioni
Alessandra Maiorino, di M5S, ha detto che il ddl “per quanto breve è una carica di tritolo sotto la nostra architettura costituzionale, senza però dire quale è l’alternativa a tale architettura, che è solo abbozzata”. “Politicamente è un tentativo di riscrittura della storia a posteriori. Le madri e i padri costituenti hanno voluta una Costituzione plurale per ragioni evidenti. Voi cancellate gli ultimi decenni dal 1948 ad oggi e tornate indietro” aggiunge Maiorino.
Contrario il Pd con Andrea Giorgis che ha affermato che “un vero confronto di merito non c’è mai stato”. Alle proposte e agli emendamenti del Pd “la risposta è stata il silenzio e l’accelerazione dei lavori e la presentazione di un testo sempre più contraddittorio”. In particolare l’elezione delle Camere a strascico di quella del premier “cambia e travolge la natura stessa della Costituzione e del Parlamento”. “Si certifica la fine della Repubblica parlamentare, si certifica la rinuncia a costruire l’unità dal basso, la rinuncia alla fatica delle mediazione. La riduzione alla scelta del capo è più fragile e debole, con pratiche demagogiche”.
Il tutto senza contare le “incongruenze e sgrammaticature del testo” conclude Giorgis.
La maggioranza compatta spinge sul premierato
Del tutto diversa la posizione di Forza Italia con Daniela Ternullo che si è detto convinto che “la riforma ridà potere ai cittadini e blocca i giochi di Palazzo”. “Noi riteniamo che debbano essere i cittadini a decidere chi li governa, e non gli intrighi di Palazzo e i trasformismi. L’alternativa è semplice: la democrazia è dare la voce al popolo e noi siamo per quella”.
Sì convinto al provvedimento è arrivato dalla Lega con Daisy Pirovano che ha ribadito che “come Lega abbiamo cercato di migliorare il testo e sappiamo che c’è spazio per miglioramenti in Aula” anche perché “qualsiasi preoccupazione delle opposizioni è importante che sia ascoltata”.