“Il problema restano le liste d’attesa. E il governo lo aggrava”: parla il capogruppo del M5S in Commissione Affari Sociali alla Camera, Quartini

“Altro che autonomia va rivisto il Titolo V per ridare centralità allo Stato nella Sanità. Il diritto alla Salute non sia un bene di lusso”.

“Il problema restano le liste d’attesa. E il governo lo aggrava”: parla il capogruppo del M5S in Commissione Affari Sociali alla Camera, Quartini

Il governo Meloni ha deciso di astenersi sul cosiddetto ‘accordo pandemico’ dell’Oms, il documento che parla di prevenzione, preparazione e risposta alle future pandemie. Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera, che ne pensa?
“Credo sia molto grave. Il governo non perde l’opportunità di fare propaganda antiscientifica opponendosi all’Oms. Per fortuna, ne segue le direttive per compilare il piano pandemico, ma l’ipocrisia è evidente. È irresponsabile esporre il Paese all’isolamento internazionale sul piano scientifico per lisciare il pelo a una manciata di no vax”.

L’80% degli italiani, secondo un sondaggio Ipsos, ha rinunciato alle cure del Servizio Sanitario Nazionale più di una volta a causa dei tempi di attesa: un dato in netto peggioramento rispetto al 65% del 2024. Tra chi rinuncia, l’84% si rivolge a un privato e il 13% rinuncia del tutto a curarsi.
“Come sempre, le menzogne si scontrano con il mondo reale: non solo il governo è incapace di risolvere il problema delle liste d’attesa, ma lo sta addirittura aggravando. Lo ripeto per l’ennesima volta: non possiamo pensare di accorciare le attese dei cittadini per visite ed esami senza stanziare un euro, a colpi di slogan e vessando ancora di più il personale. L’unico risultato è portare le persone a rinunciare alle cure, cosa che in Italia succede a quasi 5 milioni di cittadini ogni anno”.

Un altro dato significativo per Ipsos è relativo ai cittadini che hanno rinunciato a curarsi con il Ssn perché la prestazione di cui avevano bisogno non veniva erogata nella zona in cui vivevano.
“Credo sia miope continuare a ignorare l’enorme necessità di sanità territoriale: dobbiamo investire sull’assistenza di prossimità e rendere operativi ospedali e case di comunità. Il governo ha preso i fondi del PNRR ed è stato capace solo di tagliare e rinviare. Ha sottratto al Paese oltre 1800 posti letto tra terapia intensiva e semi intensiva e più di 500 strutture di prossimità. Hanno ereditato oltre 200 miliardi per il Paese, avrebbero solo dovuto spenderli. Non sono in grado nemmeno di fare quello”.

Il governo ha attaccato le Regioni sulle liste d’attesa.
“Siamo stufi dello scaricabarile del governo sulle Regioni, peraltro in larga maggioranza di destra. Regioni invece difese a spada tratta quando fa comodo, come nel caso del Covid. L’accusa della premier è di non spendere a dovere le risorse. Ma quali risorse? In quel decreto non c’era un euro e a distanza di un anno il flop è sotto gli occhi di tutti. Meloni si rifugia nel suo classico repertorio: menzogne e vittimismo, alla disperata ricerca di qualcuno cui dare la colpa dei suoi fragorosi fallimenti”.

Il Capo dello Stato ha sottolineato l’esistenza di divari inaccettabili nell’accesso alle cure tra le varie aree del nostro Paese, ha chiesto leale collaborazione tra potere centrale e amministrazioni locali.
“Le parole del Presidente Mattarella sono sacrosante. Noi lo diciamo da sempre: il diritto alla Salute dei cittadini non può dipendere dalla loro provenienza. Mentre la destra spinge per la legge ‘spacca Italia’ dell’Autonomia differenziata, noi pensiamo che vada rivisto il Titolo V della Costituzione per ridare centralità allo Stato nella gestione sanitaria e non lasciare più indietro nessuno. Non possiamo permettere che ci siano una sanità di Serie A e una di Serie B”.

Eppure sulla Sanità il governo Meloni continua a vantare record. Di che parla?
“Racconta favole e lo fa sulla pelle dei cittadini e del personale sanitario. Il livello del finanziamento della sanità pubblica è tornato a quello di 17 anni fa e la spesa a carico delle famiglie continua a salire. Vogliono trasformare il diritto alla Salute in un bene di lusso, un privilegio per pochi. Non glielo permetteremo”.