Il Punto di Mauro Masi. Guerra commerciale tra i colossi dei cellulari. Continua la super sfida tra Apple e Samsung

Apple e Samsung si preparano ad una nuova competizione sul mercato degli smartphones che verterà non solo sulle specifiche tecniche ma anche sui colori. Ad agosto arriverà il nuovo Galaxy Note 9 della casa sud coreana che dovrebbe trasformare (almeno così dice la stampa specializzata) il pennino che accompagna il maxi-smarthpone e che si infila nella scocca,  in una sorta di telecomando per alcune funzioni o per lo scatto di una foto. Ma la grande novità sarà che Note 9 verrà lanciato in colori vivaci tra cui  anche un giallo particolarmente sgargiante. Apple non sarà da meno; a breve la versione più economica di iPhone X sarà distribuita nelle varianti arancione, rossa e blu più altre quattro tonalità di colore in corso di definizione.

Si annuncia un’altra guerra commerciale tra i colossi dei cellulari dopo la lunga “guerra di brevetti ”? Le relazioni tra i due gruppi (che insieme contano per circa il 95% dei profitti nel settore degli smartphone), da sempre piuttosto conflittuali, sono peggiorate drammaticamente dal 2011 quando Apple citò in giudizio Samsung per varie violazioni di brevetti, Samsung controdenunciò Apple per violazione dei propri brevetti aprendo un contenzioso pesantissimo  definito solo lo scorso maggio, nella sua causa principale negli USA, con la vittoria di Apple. Ma le esigenze del mercato e soprattutto gli sviluppi della tecnologia  si sono dimostrati molto più forti delle vicende processuali e ciò non può che  riaprire una riflessione sui meccanismi di fondo del sistema brevettuale. Come noto, l’idea di base del brevetto è quella di concedere un diritto esclusivo al titolare per un periodo di tempo limitato (di solito 20 anni) ed, in questo modo, proteggere le ragioni del titolare (che spesso ha sostenuto ingenti investimenti) insieme a quelle dell’innovazione perché comunque dopo il periodo previsto le nuove invenzioni divengono di “pubblico dominio”.

Questo sistema sembra essere entrato in crisi proprio nel settore dell’ICT; intanto perché il settore stesso è caratterizzato, per sua stessa natura, dalla possibilità di ottenere brevetti su progetti diversi solo per dettagli tecnici non sempre di immediata evidenza ( è il caso proprio della vicenda Apple/Samsung) nonché per la presenza di aziende che acquistano brevetti non tanto per realizzarli ma per utilizzarli per andare in causa contro altre aziende (di solito quelle di maggior successo) sperando di ottenere comunque un vantaggio di natura economica. Da ciò il nascere di un contenzioso giudiziario sempre crescente che fa la gioia degli avvocati ma che rappresenta un oggettivo freno al mercato e all’innovazione.  Ora  in molti ipotizzano che il contenzioso Apple/Samsung si possa riaprire  anche sulla “ forma” dello smartphone perché considerata inscindibile dal “contenuto”:  non sarebbe una novità, basti pensare all’esempio  dell’iconica bottiglietta della Coca Cola parte integrante   del prodotto nonostante ciò che viene venduto è una bevanda. Vedremo.