Il rapporto dell’Oms sul Piano pandemico italiano rimosso su pressioni di Guerra. Cosa aspetta Speranza ad accompagnare alla porta il componente del Cts?

Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’eritreo Tedros Ghebreyesus è molto chiacchierato per la gestione fallimentare di alcune pandemie di colera oltre che per le sue frequentazioni imbarazzanti con il dittatore Robert Mugabe. Ebbene, quest’uomo a cui è scoppiata la pandemia di Covid 19 in mano è ancora al suo posto, nonostante le stupidaggini propalate dall’Oms durante la pandemia stessa, come l’inutilità delle mascherine che ha prodotto centinaia di migliaia di decessi evitabili. L’altro ieri, nella puntata di Report – condotto da Sigfrido Ranucci – è venuto fuori invece un impiccio nostrano.

L’Oms aveva pubblicato un rapporto della sua sezione europea di Venezia guidata da Francesco Zambon, An unprecedented challenge – Italy’s first response to Covid-19, in cui si faceva notare come l’Italia non avesse mai aggiornato dal 2006 il piano pandemico. Peccato che il giorno dopo, il 14 maggio, la stessa Oms – secondo Report su impulso di Guerra – l’abbia ritirato Ranieri Guerra (nella foto), direttore aggiunto dell’Oms, era tra le persone che tale piano fondamentale dovevano aggiornarlo e non l’hanno fatto. Infatti Guerra era tra il 2014 e il 2017 Dg Prevenzione al Ministero della Sanità e l’11 maggio, poco prima di un’altra puntata, aveva scritto una email – “non fatemi casino su questo” – ingiungendo di modificare la data di aggiornamento del piano dal 2006 al 2016, ma i marcatori pdf sono del 2006.

In un’altra email parla del ministro Roberto Speranza che avrebbe buoni rapporti politici con l’Oms per via della pandemia e che tali devono restare. Infine Report spiega come l’Oms ha impedito, tramite l’immunità diplomatica, a Zambon di andare a testimoniare alla procura di Bergamo che indaga per epidemia colposa mentre a Guerra è stato permesso. Ghebreyesus era informato e in una mail l’ “Oms di Tedros” viene definita “consapevole foglia di fico delle criticate decisioni del governo italiano” che avrebbe dato loro un contributo di dieci milioni di euro. Aspettando che l’inchiesta faccia il suo corso, ragioni di opportunità impongono quantomeno una domanda cui va data immediata risposta. Ma cosa aspetta il ministro della Salute Speranza ad accompagnare Guerra – che intanto ha annunciato querela a Report – alla porta?