Il re del Brunello di Montalcino è finito nei guai. La Procura contesta reati tributari a Jacopo Biondi Santi. Sotto la lente un giro enorme di fatture. Sequestrati 4,8 milioni tra terreni e immobili

Al re del Brunello di Montalcino Jacopo Biondi Santi vengono contestati reati tributari. Per questo motivo è indagato dalla procura di Siena

Al re del Brunello di Montalcino Jacopo Biondi Santi vengono contestati reati tributari. Per questo motivo è indagato dalla procura di Siena. Gli sono stati sequestrati circa 4,8 milioni di euro tra terreni, immobili e beni immobili.

L’imprenditore sarebbe al centro dell’inchiesta portata avanti dal procuratore capo Salvatore Vitello con Niccolò Ludovici, con l’ausilio della Finanza che vuole fare luce su “un giro di fatture tra società finalizzato a pagare meno tasse”.

Sotto la lente degli inquirenti è finita l’operazione messa in atto da Jacopo Biondi Santi con i francesi di Epi Group, proprietari dei marchi più noti di champagne a cominciare da Charles Heidsieck. “La controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali”, ha spiegato il suo legale, l’avvocato Enrico De Martino.