Il Referendum Day è arrivato. Si vota fino alle 23. Tra Sì e No accuse incrociate: violato il silenzio elettorale

È arrivato il giorno del eferendum sulla riforma costituzionale che dalle 7 chiamerà alle urne a 46.714.950 elettori. Ma volano le solite accuse tra Sì e No

Finalmente è arrivato il grande giorno sul referendum riguardante la riforma costituzionale che dalle 7 di questa mattina chiamerà alle urne a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. Il voto dovrà essere espresso entro le 23. Subito dopo inizierà lo scrutinio delle schede.

Zone terremotate – Gli sfollati di Norcia voteranno in una tensostruttura: sono stati infatti allestiti all’interno di una tensostruttura piazzata  nel campo sportivo a ridosso dell’ospedale, i quattro seggi dove domani potranno votare le diverse decine di cittadini di Norcia che non si sono volute allontanare dalla loro città dopo la scossa del 30 ottobre scorso.  Nella tensostruttura, oltre alle urne con i divisori, ci sono anche gli alloggiamenti per le forze di polizia. A Cascia i cinque seggi destinati agli elettori del posto sono stati concentrati nella vicina Roccaporena, in una struttura in cemento armato di proprietà della diocesi. Preci ha il suo unico seggio in una struttura in legno di proprietà di un’associazione non profit. Potranno votare nei comuni dove sono stati temporaneamente alloggiati dopo il sisma, infine, i 450 terremotati che risiedono a Perugia, Terni, Magione e Corciano.

Accuse incrociate – Ma intanto già volano le prime accuse tra i comitati del Sì e del No. Ieri, infatti, c’è stato chi ha dribblato il divieto di fare campagna elettorale, come Forza Italia che ha voluto dare notizia dell’incontro tra Silvio Berlusconi e i giovani volontari della campagna #iovotono, seguita da video dell’ex premier postato su Facebook.

E non sono mancati i commenti dalle file dem per “l’ultima bufala M5s”: aver postato, sempre su Fb, e poi rimosso la foto della piazza di Matteo Renzi gremita ieri a Firenze “per coprire il flop” di quella di Beppe Grillo a Torino per la chiusura della campagna referendaria.

Subito dopo è toccato a Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Fi, a divulgare un’altra nota di denuncia: “Mi preme segnalare che il comitato #bastaunsì continua a fare propaganda a pagamento anche oggi, giorno di silenzio elettorale, attraverso una pubblicità presente sul motore di ricerca Google. Tra l’altro la pubblicità del comitato per il Sì è ingannevole e subdola in quanto attribuisce al presidente Berlusconi una volontà di voto opposta a quella da lui espressa, chiaramente a favore del no”.