Il sistema Parnasi fa tremare la politica. Salvini difende il costruttore. Imbarazzo nei 5Stelle che però ribadiscono la linea: “Chi sbaglia deve pagare”

Le ripercussioni politiche dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma rischiano di essere travolgenti. Con un effetto che rischia di essere letale non soltanto per gli esponenti politici coinvolti. Ed è per questo anche che Matteo Salvini riserva il massimo garantismo al personaggio al centro dell’inchiesta, l’imprenditore Luca Parnasi: “Dico qualcosa controcorrente, chi stava lavorando alla costruzione dello stadio della Roma lo conosco personalmente come una persona perbene. Ora è nelle patrie galere, non si conosce mai una persona fino in fondo, spero possa dimostrare la sua innocenza”. Il neo ministro dell’Interno, intervenendo all’assemblea annuale di Confesercenti, invece di soffermarsi sui particolari dell’inchiesta ha preferito spazzare la palla altrove spostando il dibattito su un ambito più politico rispetto a quello delle responsabilità in sé: “Le colpe personali vanno punite fino in fondo, ma il Codice sugli appalti invece di semplificare complica, la legge sul caporalato invece di semplificare complica – ha sottolineato Salvini – Il proliferare di leggi, di codici e di burocrazia in Italia aiuta chi vuole fregare il prossimo. Un paese più semplice probabilmente è meno corrotto. In un Paese dove ci metti di meno a ottenere i tuoi diritti è più difficile corrompere”. C’è da ricorda che l’imprenditore Parnasi non ha mai nascosto le sue simpatie per il Carroccio come dimostrerebbe il versamento da parte di una sua società di 250mila euro di contributo volontario all’Associazione Più Voci, ovvero la onlus che commercialisti vicini alla Lega hanno realizzato per ricevere contributi dalle aziende ed avere così una propria cassaforte.

Verifiche approfondite per accertare le eventuali responsabilità invoca il ministro del Lavoro, nonché leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, che ha così commentato l’inchiesta: “Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto”. Legami che fanno tremare il Movimento sono quelli con l’avvocato presidente di Acea, Luca Lanzalone, incaricato dalla giunta Raggi di seguire la trattativa sullo stadio, e diventa di fatto uno dei più stretti collaboratori di Parnasi. Lanzalone avrebbe ricevuto da Parnasi promessa di incarichi del valore di circa 100mila euro. Si dà il caso che secondo Cristina Gancio, la consigliera comunale espulsa dai Cinque Stelle, Lanzalone fu presentato agli esponenti capitolini del Movimento direttamente da Fraccaro e Bonafede (ora ministri) e spiega meglio la Gancio “Visto che l’avvocato che curò la pratica è di Genova forse la decisione fu direttamente di Grillo”.  Accuse pesanti che arrivano quindi fino al Governo e imbarazzano, e non poco, l’intero mondo pentastellato. Lo stesso ministro dei Rapporti con il Parlamento Fraccaro ha parlato del suo rapporto con il presidente Acea: “Lo conosco perché è stato un consulente apprezzato in varie fasi delle nostre attività politiche. Non sono mai contento quando una persona in sé viene indagata, ma se qualcuno ha sbagliato è giusto che ne risponda. Dobbiamo però capire quali sono i motivi degli arresti. Solamente dopo un’analisi attenta si potranno esprimere dei commenti sensati. Ovviamente se qualcuno ha voluto fare il furbo io sono contento che una magistratura sia intervenuta”. Da tutto il mondo grillino viene assicurato che chi sbaglia paga, ma l’imbarazzo non manca. Con una linea molto più garantista rispetto a quanto fatto in passato. Per il Partito democratico è arrivato l’intervento del segretario reggente Maurizio Martina che non ha certo utilizzato parole tenere: “È una vicenda inquietante, mi pare che dal punto di vista dell’amministrazione capitolina sia un colpo pesantissimo”.