Il Vaticano si schiera a difesa dei barconi. La Santa Sede stoppa l’Europa: “Colpirli è un atto di guerra”

Sempre più remota la soluzione auspicata da più fronti di andare ad abbattere i barconi sulle coste libiche per evitare di farli partire. Perché a scendere in campo, schierandosi a difesa dei barconi, è stata la Santa Sede che ha preso una decisione ben precisa. Mentre in Europa regna l’incertezza con le soluzioni maturate dal vertice del Consiglio Ue tutt’altro che risolutive, il Vaticano mette il bastone fra le ruote a chi vorrebbe l’intervento armato per distruggere le barche della morte.

PROGETTO STRONCATO
“Si tratta di un’idea stranissima: ma cosa bombardano? C’è il diritto internazionale!”, tuona il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti, in un’intervista diffusa dal Servizio Informazione Religiosa della Cei. “Bombardare in un Paese è un atto di guerra. A cosa mirano? Solo ai piccoli battelli dei migranti?”, si chiede Vegliò, “Chi garantisce che quell’arma non uccida anche le persone vicine, oltre a distruggere i barconi? Anche se fossero distrutti tutti i battelli, il problema dei migranti in fuga da conflitti, persecuzioni e miseria continuerà ad esistere”. Poi ha concluso: “Finchè ci saranno guerra, dittature, terrorismo e miseria ci saranno i profughi, che andranno dove possono andare”.