Imbrattata con la vernice rossa la statua di Montanelli. L’azione rivendicata con un video su Facebook dalla Rete Studenti Milano

La statua di Indro Montanelli, imbrattata con barattoli di vernice nel centro di Milano, ha suscitato numerose reazioni da parte degli organi politici. Sulla base del monumento è apparsa anche la scritta “Razzista, stupratore”. Un atto rivendicato su Facebook, con tanto di video, da Rete Studenti Milano e Lume, definendo la figura di Montanelli come “dannosa per l’immaginario di tutti”.

Fa la voce grossa Attilio Fontana che a sua volta ha affidato ai social il commento dell’atto vandalico: “Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente”. Dal governatore della Regione Lombardia al sindaco di Milano, il quale non ne vuole sapere di un eventuale ricollocamento: “Io credo che la statua di Montanelli debba rimanere lì – ha detto Giuseppe Sala -. Sono comunque disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli”.

Dichiarazioni di Sala che non sono state gradite da Alessandro Morelli, deputato e responsabile Editoria della Lega: “Dopo le provocazioni e gli oltraggi è incredibile che si apra all’idea di discutere sul futuro della statua e l’intitolazione del parco”. Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha invece definito “analfabeti radical chic con la scusa della lotta al razzismo” gli autori del gesto. E ancora: “Signore e signori, ecco a voi i nuovi talebani. Ecco a voi la civiltà del politicamente corretto”.

Dello stesso avviso Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia: “Imbrattare la statua di Montanelli è un gesto vile. La sua statua non si tocca. Ricordiamo il grande giornalista gambizzato dalle Brigate rosse”. Dalle parole ai fatti: “Siamo qui per un gesto simbolico – spiega Francesco Rocca, presidente milanese di Gioventù Nazionale, che assieme ad una delegazione ha provveduto a rimediare per quanto possibile – abbiamo iniziato a pulire la statua con del solvente ma naturalmente ci aspettiamo che le strutture comunali completino il lavoro. Questo gesto vigliacco è inaccettabile e abbiamo voluto dirlo contribuendo a cancellarne le tracce”.

Sulla vicenda sono intervenuti i Sentinelli di Milano che nei giorni scorsi avevano chiesto di rimuovere la statua: “Avessimo la coda di paglia, scriveremmo un pippotto per raccontare la nostra storia. Invece ci limitiamo a scrivere che la nostra proposta civile, fatta in settimana alla luce del sole proprio per permettere una discussione pubblica, non contemplava altro”. Infine per il capogruppo del Pd Andrea Marcucci “ignorare la storia e riscrivere le sentenze, è il nuovo passatempo degli estremisti” e il gesto commesso “non riuscirà certo a cambiare la memoria collettiva sul valore professionale” di Montanelli.

Sull’accaduto indaga la Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per imbrattamento a carico di ignoti. Il responsabile dell’antiterrorismo milanese, Alberto Nobili, ha delegato accertamenti alla Digos. E’ stato disposta la visualizzazione di tutti i filmati delle telecamere nei pressi del parco per cercare di individuare i responsabili. La statua del giornalista era stata presa di mira già nel 2019 quando venne imbrattata nel corso di una manifestazione per l’8 marzo.