La Calabria dell’incompiuto resta senza fondi

di Carmine Gazzanni

A guardare il database del ministero delle Infrastrutture sulle opere incompiute, parrebbe che l’unica regione in Italia a non essere toccata dal problema di stadi, caserme, strade, dighe iniziati e mai ultimati, sia la Calabria. Poi, però, arriva la notizia secondo cui la Corte dei Conti ha contestato alla provincia di Vibo Valentia un danno erariale di ben 7,8 milioni per non aver mai ultimato la strada della Tangenziale Est, una delle opere viarie più importanti mai costruite (e mai ultimate) nella provincia Qualcosa, dunque, non quadra.

SENZA DATI
Eppure era stato proprio Renzi, prima di approvare il decreto Sblocca-Italia (30 miliardi per le opere ferme e già finanziate), a chiedere agli Enti locali di segnalare tutte le opere incompiute presenti nel loro territorio. Detto fatto: poco più di un mese fa il database “SIMOI” (Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute) è stato riempito da un’enormità di dati (in tutto oltre 600). Ma ecco il punto: l’unica regione che non ha comunicato assolutamente nulla è la Calabria.

IL REGNO DELL’INCOMPIUTO
Il rischio, ora, è che la Calabria rimanga senza fondi. Eppure ne avrebbe bisogno, eccome. Di esempi se ne potrebbero fare a morire. Pensiammo alla diga sul Metramo a Reggio Calabria: il costo, preventivato nel 1978 per 15 miliardi di lire, è via via lievitato fino ad arrivare a 420 miliardi dnel ’94, quando i lavori vennero completati. Domanda: quando è avvenuto il collaudo? Esattamente l’anno scorso, nel 2013. Si dirà: sono dovuti passare 19 anni ma alla fine tutto risolto. Niente affatto dato che manca il sistema di canalizzazione. Insomma, una diga inutile. Ma non finisce qui. Nel 2006 nasceva, ancora, il progetto ambizioso della “Variante di Cannitello”, una modifica al tracciato ferroviario, resasi necessaria come opera propedeutica al ponte di Messina. Peccato però che il progetto sia stato interrotto. Con l’ecomostro in bella vista. Esattamente come per la casa dello studente a Catanzaro: un monte di soldi buttato, dato che ora si pensa di costruire l’edificio in altra sede. Costo stimato per la demolizione: 2 milioni di euro. Più 5 per l’eventuale nuovo edificio. Non che vada meglio dalle altre parti. Nell’ultima relazione trasmessa al ministero (2 anni fa), c’è di tutto. Addirittura anche 7 ospedali finiti ma mai entrati in funzione e 4 in eterna costruzione. Ma niente: in Calabria non c’è fretta.