Non è stato semplice arrivare alla Manovra. Ci sono stati giorni di confronti e soprattutto di scontri tra le diverse anime del Governo giallorosso e alla fine, messo giù il testo, in tanti hanno assicurato che tutto sarebbe stato migliorabile in Parlamento. Buone intenzioni che in queste ore si stanno traducendo nel solito assalto alla diligenza a colpi di emendamenti. Quasi mille quelli presentati. Con gli obiettivi di sempre: accontentare amici e amici degli amici e piantare bandierine utili a far bello il partito. Ma per il partito di Matteo Renzi anche con il fine di smontare i provvedimenti voluti dal Movimento 5 Stelle contro gli evasori fiscali.
LA MOSSA. Italia Viva ha presentato 58 emendamenti, tra i quali quelli appunto per cercare una linea meno dura contro gli evasori fiscali, ammorbidendo le sanzioni ed evitando che arresti e confische, come previsto dal nuovo decreto voluto dal M5S, scattino già quando sono in corso gli accertamenti della Guardia di Finanza. Iv prova inoltre a cancellare la stretta sugli appalti, con l’inversione contabile dell’Iva e delle ritenute fiscali dei lavoratori, versate dal committente e non dall’appaltatore. I renziani cogliono cancellare tale norma, che vale il prossimo anno circa 450 milioni di euro, attingendo dal Fondo destinato al reddito di cittadinanza.
PRIMA I BAMBINI E LE DONNE. Alla Camera, dove è in fase di conversione il decreto fiscale, e al Senato, dove è approdata la legge di Bilancio, è in corso insomma la consueta battaglia senza esclusione di emendamenti. E ieri il dibattito si è concentrato anche su asili nido e tampon tax. Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, in audizione a Palazzo Madama, ha annunciato che il bonus sugli asili nido previsto dall’ultima Manovra scatterà dal primo gennaio e non da settembre, come era stato anticipato in precedenza. Con un incremento del sostegno da 1500 a 3000 euro l’anno per i nuclei con Isee sotto i 25mila euro e da 1500 a 2500 euro per quelli da 25mila a 40 mila euro.
Asili nido gratis quasi per tutti insomma. Il ministro ha infine sottolineato di nuovo che risorse fondamentali verranno recuperate grazie al calo dello spread, con un risparmio di 2,7 miliardi quest’anno e di 6,7 miliardi nel 2020. Arrivando a parlare, per il quadriennio 2019-2022, di “un dividendo di credibilità di circa 38,5 miliardi”. Le parlamentari hanno poi presentato una proposta bipartisan per ridurre l’Iva sugli assorbenti dal 22% al 10%. Ma non sono ovviamente questi gli unici fronti aperti. Ben 150 emendamenti sono stati presentati anche dal Pd, tra cui quello sulla pace fiscale da estendere agli avvisi bonari.
E il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli ha aperto alla proroga del Marebonus e del Ferrobonus. Leu poi batte per 12-18 mesi di gestione pubblica di Alitalia e il Movimento 5 Stelle per abbattere l’Iva sulle scuole guida. Il premier Giuseppe Conte ha intanto convocato per domani pomeriggio un vertice di maggioranza proprio sulla Manovra.