In Lombardia gioco delle tre carte sulla Sanità

Fontana al governo centrale che "in un momento di contrazione e difficoltà, destina più fondi alla Sanità".

In Lombardia gioco delle tre carte sulla Sanità

“Ammonta a circa 21 miliardi il fondo sanitario regionale per il 2023. Una cifra che vede un aumento di 572 milioni rispetto al 2022”. L’annuncio è stato dato dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega al Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), Alessandro Morelli.

Fontana al governo centrale che “in un momento di contrazione e difficoltà, destina più fondi alla Sanità”

Il governatore plaude al governo centrale che, “in un momento di contrazione e difficoltà, destina più fondi alla Sanità”. E non perde occasione per lanciare strali contro chi ha preceduto Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, “condonando” i danni fatti alla sanità dai precedenti governi di centrodestra: “Questa cosa dimostra la volontà di questo esecutivo di invertire la tendenza che ha drammaticamente colpito la nostra sanità dal 2011 al 2019. Ricordo infatti che in quei 9 anni son stati tagliati 37 miliardi di risorse. Se si sono create delle situazioni di difficoltà che vediamo tutti quanti è anche dovuto a quei tagli importanti e drammatici”.

Il presidente Fontana ha sottolineato come durante la pandemia siano state stanziate risorse in più, “ma questo – ha ricordato – era evidentemente legato a una situazione di gravissima emergenza”. I 572 milioni in più verranno utilizzati per incrementi salariali al personale delle nostre strutture “che meritano un’attenzione sempre più alta considerati i servizi di cure e assistenza che ogni giorno offrono ai cittadini lombardi e agli oltre 185.000 italiani che ogni anno scelgono la Lombardia per farsi curare e per abbattere le liste d’attesa”.

Inflazione e caro-bollette prosciugheranno le risorse. E per le liste d’attesa incassano i privati

“Fontana e Morelli non la raccontano tutta. L’incremento di risorse per la sanità lombarda servirà all’80% a coprire i rinnovi contrattuali del personale medico e, per quanto riguarda le liste d’attesa, le risorse a disposizione andranno tutte ai privati. A conti fatti, quindi, se si considera il caro bollette e l’inflazione, il servizio sanitario lombardo avrà meno risorse dello scorso anno per il suo funzionamento, e questo non è certo un risultato di cui ci si possa vantare. La legge di Bilancio del Governo continua a sottofinanziare la Sanità e l’Italia è ampiamente al di sotto della media Ue per spesa sanitaria rispetto al Pil. C’è solo da preoccuparsi”, il commento di Carlo Borghetti, capodelegazione Pd in commissione sanità del Consiglio regionale della Lombardia.

Sempre in tema sanità, la consigliera M5S Paola Pizzighini ha diramato una nota in cui “accoglie positivamente le parole di Guido Bertolaso sul contrasto di Regione Lombardia alla pratica dei “medici a gettone”, ma avverte: “Il problema è che troppo spesso gli annunci della Giunta non hanno avuto seguito nella realtà quotidiana dei cittadini. Vedi quanto successo con le liste d’attesa, ancora infinite, e con le Case della Comunità, dove mancano medici e servizi. Vigileremo affinché quelle sui “gettonisti” non restino parole”.