In Lombardia trombati Gallera e Pregliasco

In Lombardia il bocciato eccellente è l'ex assessore Gallera. Ma fa rumore anche la mancata elezione di Pregliasco.

In Lombardia trombati Gallera e Pregliasco

Sono tre gli assessori uscenti della giunta Fontana che non rientreranno al Pirellone come consiglieri regionali. I primi due sono il leghista Pietro Foroni, che aveva la delega al Territorio e alla Protezione civile, e il suo compagno di partito Alan Rizzi, che era assessore alla Casa.

In Lombardia il bocciato eccellente è l’ex assessore Gallera. Ma fa rumore anche la mancata elezione di Pregliasco

Foroni si è visto soffiare l’unico seggio andato al centrodestra nel suo collegio (Lodi) da Patrizia Baffi, che nel 2018 era entrata in Regione eletta nel Pd, era poi passata a Italia Viva per approdare infine in Fratelli d’Italia, che l’ha ricandidata, questa volta direttamente sotto la sua bandiera. Assieme a Foroni e Rizzi rimane fuori dal Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, assessore uscente all’Ambiente, che correva per la formazione Noi Moderati a sostegno del candidato presidente del centrodestra Attilio Fontana.

Nel centrodestra, però, il bocciato eccellente è Giulio Gallera , secondo nella lista di Forza Italia, dove nella circoscrizione di Milano viene eletto il capogruppo azzurro uscente Giancluca Comazzi. Gallera era stato assessore al Welfare della giunta Fontana allo scoppio e nei primi mesi della pandemia Covid. Protagonista in negativo dell’emergenza, era stato sacrificato da Fontana che gli aveva ritirato la delega per attribuirla a Letizia Moratti.

Fuori dal Pirellone anche un altro azzurro, Fabio Altitonante, consigliere uscente, sotto processo per traffico di influenze illecito. Entra nel Consiglio regionale lombardo come quarto eletto di Fratelli d’Italia, a cui vanno 22 seggi degli 80, il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, che era già stato capolista del partito della Meloni alle ultime elezioni comunali di Milano e aveva abbandonato Palazzo Marino dopo le prime sedute dimettendosi.

Tra i banchi di Fratelli d’Italia al Pirellone siederà un’altra consigliera comunale milanese, Chiara Valcepina, coinvolta nel caso della “Lobby nera” rivelata dall’inchiesta di Fanpage che l’aveva mostrata molto benevolmente disposta verso saluti romani e motti fascisti. Fratelli d’Italia non riesce a portare in Consiglio regionale il filosofo Stefano Zecchi e il direttore d’orchestra Alberto Veronesi.

Per il primo, però, potrebbe essere pronta la poltrona di assessore alla Cultura, visto che FdI rivendica, oltre alla vicepresidenza per Romano La Russa, almeno otto assessorati. L’unico seggio di Noi Moderati va al critico d’arte Vittorio Sgarbi. Nel centrodestra vengono riconfermati i consiglieri uscenti di FdI Marco Alparone e Franco Lucente e della Lega Silvia Scurati. Non rientra invece la presidente uscente del Consiglio regionale Francesca Brienza, leghista.

La lista Moratti, che non porta in consiglio neppure l’ex sindaca di Milano (non era candidata in alcuna lista e in base alla legge elettorale lombarda entra di diritto in consiglio solo il candidato presidente arrivato secondo) vede anche la bocciatura del “Diablo”, l’ex campione di ciclismo Claudio Cappucci, che nella circoscrizione di Monza e Brianza ha racimolato appena 121 preferenze.

Il virologo Pregliasco torna all’Università di Milano

Sul versante centrosinistra fa rumore la mancata elezione del virologo Fabrizio Pregliasco, capolista della lista civica Majorino Presidente, così come quella della capolista del Partito democratico (entrambi correvano per la circoscrizione di Milano città) Cosima Buccoliero, ex direttrice del carcere di Bollate e da alcuni mesi alla direzione del carcere di Torino. Recordman assoluto di preferenze il sindaco di Brescia Emilio Del Bono: il suo nome, nello spazio accanto al simbolo del Pd, è stato scritto sulla scheda da quasi 35mila elettori.

Per i 5 S telle confermato il capogruppo uscente Nicola Di Marco. Entra in Consiglio, per la lista civica Majorino, anche Luca Paladini, fondatore e anima del “I sentinelli”, un movimento che si batte per la laicità nelle istituzioni e contro ogni forma di discriminazione. A Lodi, infine, viene eletta la segretaria provinciale del Pd, Roberta Vallacchi, madre del giovanissimo sindaco della città, il 25enne Andrea Furegato, in carica dal giugno 2022.

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