In Movimento verso il futuro. Si parte dalla leadership collegiale. Gli iscritti approvato il documento degli Stati Generali. Rapporto chiaro con Rousseau e alleanze caso per caso

L’emergenza sanitaria e la legge di bilancio all’orizzonte non consentono di comprendere probabilmente a dovere la portata dei risultati di ieri per il Movimento cinque stelle. Dopo gli Stati generali quella che si è aperta è, adesso, concretamente la “Fase 2” del Movimento. Una rivoluzione per certi aspetti, che prende spunto dagli errori (perché di questo si tratta) commessi nel passato. I risultati pubblicati ieri sul blog delle stelle ai 23 quesiti aprono evidentemente una nuova era per i pentastellati. Il primo aspetto che salta agli occhi è il fatto che gli attivisti chiedono un cambio di rotta poderoso per quanto riguarda la politica locale.

Al quesito “Siano previsti per i gruppi luoghi di incontro e confronto sia fisici che online” ha risposto affermativamente il 95,6% dei votanti; al quesito “Siano organizzati incontri, con cadenza regolari, sia a livello locale che a livello nazionale, di carattere tematico o organizzativo” ha risposto affermativamente il 95,8%. Di gran lunga le percentuali più ampie.

LA SVOLTA NELLA GUIDA. Ma ad aver ricevuto percenuali indiscutibili è anche l’idea che, d’ora in avanti, la leadership del Movimento dev’essere collegiale. Il quesito “Tutti gli organi del M5s siano improntati, ove possibile, al principio di collegialità” ha ricevuto oltre il 90% di consenso. Sulla governance nazionale, d’altronde, da ieri sono più chiari i perimetri che avrà il nuovo Movimento: “le funzioni oggi attribuite al Capo politico siano trasferite ad un organo collegiale” ha ricevuto il consenso di oltre il 70% degli iscritti.

Ma attenzione: non sarà l’unico organo collegiale. Si prevede, infatti, un altro organo condiviso “ad ampia rappresentatività, per l’esecuzione dell’azione politica nel perimetro delle decisioni degli iscritti”. Collegialità al massimo, trasparente e condivisa. Non solo. L’elezione dei componenti degli organi collegiali, infatti, dovrà avvenire “individualmente” e “che siano previste specifiche incompatibilità”.

LA “NUOVA” PIATTAFORMA. A cambiare radicalmente, però, sarà anche l’ambito del finanziamento dell’attività politica, tema molto scottante per le polemiche scoppiate tra il Movimento “politico” guidato oggi da Vito Crimi e l’ambito “economico” di Davide Casaleggio. Innanzitutto il nuovo Movimento avrà una gestione centralizzata delle risorse economiche col potenziamento del sistema di finanziamento ma con la chiusura dei vari comitati di scopo. Inoltre tramite criteri trasparenti e oggettivi si chiede che buona parte dei fondi arrivi sul territorio per progetti concreti e comunitari. Determinante resta il rapporto con Rousseau che, tuttavia, cambia radicalmente: i rapporti con il gestore della piattaforma, infatti, saranno “regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership”. Un sistema trasparente e oggettivo che, si spera, spegnerà le polemiche delle settimane scorse.

SI’ ALLE ALLEANZE. Resta, infine, il capitolo delle alleanze. Anche qui si assisterà a una svolta, come già d’altronde anticipato. Nessuna chiusura preventiva ma, anzi, “possono essere autorizzati, prima o dopo le votazioni, accordi con altre forze politiche sulla base di idee, obiettivi e programmi condivisi”. Un passaggio, questo, capitale (anche se ha ricevuto l’ok di circa il 70% dei votanti) perché, ad esempio, rende legittimo quanto accaduto in Puglia con Michele Emiliano. E renderà possibile nuove alleanze come già fatto con la Lega e col Pd all’indomani di nuove elezioni politiche.