In Rai stipendi giù, a Mediaset se la ridono

di Stefano Sansonetti

Comunque vadano le cose, a Mediaset e Sky se la ridono alla grande. C’è da giurare che in queste ore, mentre impazza la polemica sull’annunciato taglio dei compensi dei manager Rai, i colleghi al vertice dei gruppi privati stiano osservando la situazione dall’alto in basso. E basta solo qualche cifra per rendere un po’ l’idea. Se si prende l’ultimo bilancio approvato da Mediaset, chiuso il 31 dicembre del 2013, si entra in contatto con un mondo di stipendi che mediamente sono 5 volte superiori a quello del direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, per ora accreditato di un compenso lordo annuo di 660 mila euro. Si prenda Giuliano Adreani, amministratore delegato della berlusconiana Mediaset. Tutto compreso, l’anno scorso, si è portato a casa 3 milioni e 200 mila euro.

La somma
Naturalmente nella cifra sono considerate varie voci, e ci vuole quasi una pagina intera del bilancio per spiegarle. Adreani, infatti, ha incassato innanzitutto una componente fissa di 1 milione e 972 mila euro, formata a sua volta da una retribuzione lorda di 806.665 euro percepita in qualità di dirigente della società controllata Publitalia ‘80, da un compenso di 516 mila euro per la carica ricoperta in Mediaset e da un compenso di 650 mila euro per la carica ricoperta sempre in Publitalia ‘80. Della concessionaria pubblicitaria, infatti, il manager è presidente e amministratore delegato. Dopodiché, si legge nel documento, vanno aggiunti 200 mila euro come corrispettivo “al patto di non concorrenza erogato nel 2013”. Infine la componente fissa si esaurisce con ulteriori 16 mila euro, percepiti come presidente di Publitalia, e 60 mila euro come consigliere della controllata Mediaset Espana. Ma non è finita qui, perché bisogna anche calcolare una componente variabile di 960 mila euro. Si tratta di un premio erogato “in funzione del raggiungimento dei risultati dell’attività commerciale relativa alla raccolta pubblicitaria”. E pazienza se, come certifica lo stesso bilancio, tra Publitalia e Digitalia gli incassi pubblicitari del gruppo siano calati dell’11%, passando da 2,3 a poco più di 2 miliardi di euro.

Gli altri
Ma in Mediaset c’è anche chi riesce a battere Adreani. Si tratta di Fedele Confalonieri, il presidente, che complessivamente ha messo in cascina 3,7 milioni. In questo caso la componente fissa è di 2 milioni e 988 mila euro, tra retribuzione annua lorda (1.464.270 euro) e compenso per la carica ricoperta (1 milione e 524 mila euro). Anche qui abbiamo un patto di non concorrenza, stavolta remunerato con 400 mila euro. In più 60 mila euro percepiti da Confalonieri come consigliere di Mediaset Espana. A tutto si aggiunge una componente variabile di 200 mila euro. Anche il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, raggiunge cifre ragguardevoli. Per lui 1 milione e 950 mila euro tra componente fissa (1.390.570 euro), componente variabile (500 mila euro) e compenso quale consigliere di Mediaset Espana (60 mila euro).

Segreti di Sky
Dalle parti di Sky Italia, invece, la situazione pare essere un bel po’ segreta. I compensi dell’ad Andrea Zappia e del presidente James Murdoch non sono indicati nel bilancio della società (che è una srl). Le carte parlano solo di un compenso complessivo per tutti gli amministratori di 2 milioni e 263 mila euro, che probabilmente non tengono conto di altri compensi non versati direttamente da Sky Italia. La Notizia ha provato ieri a chiedere alla società quanto guadagna Zappia. La riposta generica è stata che il dato non è mai uscito.