In scena il processo Ruby. La Boccassini all’attacco nella requisitoria. Secondo il pm milanese, che conferma le accuse, “le ragazze invitate facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il piacere di Silvio Berlusconi”

Sei anni di reclusione, oltre all’interdisione perpetua dai pubblici uffici e a sei anni di interdizione legale. E’ la richiesta di condanna avanzata dalla pm Ilda Boccassini per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby. “Il giorno in cui il palazzo di giustizia in questa aula ho visto l’assembramento di persone che volevano a tutti i costi che fosse aperta un’aula, che è stata chiusa giustamente per motivi di sicurezza, non riuscivo a capire le ragioni per le quali dei rappresentanti delle istituzioni hanno invaso il palazzo di giustizia”, ha detto il pm, concludendo la requisitoria al palazzo di giustizia di Milano, sottolineando di essersi “sentita smarrita” quel giorno di fronte alla situazione. “Abbiamo risposto con le carte processuali – ha aggiunto ancora – e siamo consapevoli che nonostante gli attacchi che possiamo ricevere quello su cui possiamo essere giudicati è il nostro rigore”.

“Le ragazze invitate facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il piacere di Silvio Berlusconi”. Lo ha detto il pm Ilda Boccassini, durante la requisitoria in corso al processo Ruby in tribunale a Milano, riferendosi alle feste dell’ex premier. La Boccassini ha ripreso così un passaggio della requisitoria del collega Antonio Sangermano, interrotta oltre un mese fa. Sangermano oggi ha depositato una memoria per integrare la sua esposizione. Secondo la Boccassini, gli organizzatori delle feste erano a conoscenza della minore età di Ruby, come anche Lele Mora e Emilio Fede perché il giornalista “era stato il presidente della giuria del famoso concorso di bellezza, quindi non poteva non sapere”. Poco credibile, secondo il pm, anche che Berlusconi non sapesse della giovane età della ragazza marocchina: “Possiamo credere che una persona come Fede, che aveva la sua vita e il suo credo nel presidente del Consiglio, non lo abbia avvertito che stava introducendo ad Arcore una minore?”. Anche Nicole Minetti, quando andò in questura, sapeva che Ruby aveva meno di 18 anni, spiega ancora la Boccassini.

La Boccassini ha proseguito sottolineando che “prima del 14 febbraio non abbiamo dubbi sul fatto che Ruby si prostituisse”, visto che aveva una disponibilità di denaro che altrimenti non avrebbe potuto avere. Il pm descrive Karima come “una ragazza intelligente e furba e come molti rappresentanti delle giovani generazioni ha come obiettivo quello di entrare nel mondo dello spettacolo, del guadagno facile, di entrare nel mondo della televisione del cinema”, vittima del “sogno negativo italiano”. –