Il Governo al lavoro sul nuovo decreto anti-Covid. Sarà in vigore fino al 15 gennaio. Sileri: “Parametri più restrittivi nell’assegnazione dei colori”

Il Governo al lavoro sul nuovo decreto anti-Covid. Sarà in vigore fino al 15 gennaio. Sileri: “Parametri più restrittivi nell’assegnazione dei colori”

Un nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte, le autorità sanitarie e i ministri competenti si terrà nel pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi in vista della riunione del Consiglio dei ministri, prevista intorno alle 21, in cui dovrebbe essere varato un provvedimento contenente le restrizioni che l’Esecutivo intende adottare dopo il 7 gennaio, quando scadrà il dl Natale. Potrebbe trattarsi di un nuovo decreto legge e non, come era stato ipotizzato in precedenza, di un’ordinanza ponte firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Un provvedimento, si è appreso da fonti del Governo, che dovrebbe rimanere in vigore fino al 15 gennaio, data di scadenza dell’ultimo Dpcm.

Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, in mattinata ha confermato che il Governo intende utilizzare parametri più restrittivi nell’assegnazione dei colori alle Regioni per le misure di contenimento anti-Covid. “In queste ore – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo – si sta lavorando all’ordinanza che stabilirà la tabella di marcia per i prossimi giorni. La settimana che ci attende rappresenta un momento importante, perché potremmo iniziare a osservare un aumento dei contagi connessi al periodo delle feste che, nonostante le misure prese, hanno determinato un maggior rischio di esposizione. La valutazione del colore da assegnare alle Regioni seguirà dunque parametri più restrittivi per limitare la diffusione del numero dei contagi, anche in virtù della scoperta di varianti covid, come quella inglese, che sono molto contagiose”.

“Nel frattempo – ha aggiunto ancora Sileri – occorre portare avanti la campagna vaccinale, con il limite attuale rappresentato dalla disponibilità di un solo vaccino, in attesa dell’approvazione degli altri due da parte dell’ente regolatore. Solo così potremo garantire al nostro Paese una maggiore disponibilità di dosi per essere in grado di vaccinare più persone e tornare ad avere una progressiva libertà”.

Le proposte valutate nel corso del primo vertice di ieri tra Conte, i capi delegazione della maggioranza e poi con le Regioni sono sostanzialmente due: mantenere in vigore le misure previste dal decreto Natale fino al 15 gennaio (arancione nei feriali e rossa nel weekend), data di scadenza dell’ultimo Dpcm, oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il 9 e 10 e, successivamente, sulla base del prossimo monitoraggio, assegnare nuove fasce.

“Valutiamo l’ipotesi per il prossimo fine settimana di applicare le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti. Dopo aver raccolto i contributi dei presidenti domani si tireranno le somme con il Governo” ha detto, nel corso del vertice con le Regioni, il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Stiamo facendo fare un approfondimento ai tecnici in modo da abbassare le soglie dell’Rt – ha aggiunto – per accedere in zona rossa o arancione. Misura che incide sul modello della zonizzazione”.

“La proposta oggi non è di cambiare i parametri, che restano gli stessi perché hanno funzionato, ma le soglie di accesso ad una zona, decidendo di essere ancora più rigorosi per consentire alla campagna di vaccinazione di avere delle reti sanitarie meno appesantite, da difendere con maggior forza quando l’Rt supera l’1” ha spiegato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, durante il vertice con i governatori. “La zonizzazione e le responsabilità dei territori – ha aggiunto il ministro – hanno funzionato perché hanno portato il paese da 1.72 a 0.8. E questo è un risultato oggettivo”.