La Toscana è la terza regione a recarsi alle urne nella partita autunnale domani e lunedì. La sfida è a tre: i candidati presidente sono Antonella Bundu, già consigliera comunale, per la lista di sinistra Toscana Rossa (che mette insieme Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Possibile), Eugenio Giani per il centrosinistra e Alessandro Tomasi per il centrodestra.
Si annuncia una sfida a due tra Giani e Tomasi
Ma è tra il governatore uscente del Pd Giani, appoggiato dal campo progressista, M5S compreso, e l’outsider di Fratelli d’Italia Tomasi, attuale sindaco di Pistoia, che il confronto si è fatto, anche attraverso sfide tv, serrato. Del resto la proiezione di questa disputa elettorale sullo scacchiere nazionale è inevitabile: la Toscana è l’ennesima regione in cui il campo progressista si presenta unito ma con un rapporto complesso con i Cinquestelle che hanno deciso di appoggiare Giani dopo una votazione della base degli iscritti, che, tuttavia, non ha sedato i malumori.
Alla fine si è ricomposta la frattura tra Giani e M5S
Il sostegno del M5S è arrivato dopo cinque anni di opposizione in consiglio regionale: a inizio agosto Giani e il partito guidato da Giuseppe Conte hanno siglato un accordo elettorale definito dallo stesso Conte un “sacrificio enorme”, come ricorda Pagella Politica. Non è un caso che i leader progressisti non siano riusciti a chiudere assieme la campagna elettorale in Toscana, nemmeno nelle Marche e in Calabria se è per questo, e Giani è stato “ospitato” da Conte nel punto stampa che il leader del M5S ieri ha tenuto a Scandicci.
“C’è un obbligo di vincere in Toscana perché innanzitutto non bisogna assolutamente che vada disperso il lavoro che il presidente Giani ha già fatto con la precedente giunta, e poi vorremmo anche, scalpitiamo, dare il nostro apporto, il nostro contributo nei prossimi cinque anni”, ha detto Conte.
“Per costruire questa coalizione – ha aggiunto – noi abbiamo dato un grande contributo. Ci siamo confrontati con grande apertura anche del presidente Giani e con un percorso nostro molto elaborato che però ha rassicurato l’intera mia comunità, che in questo progetto politico daremo anche noi il nostro contributo. Lo abbiamo anche scritto nero su bianco, quindi siamo molto determinati e molto convinti”.
I leader del centrodestra chiudono la campagna elettorale di Tomasi
A piazza San Lorenzo, invece, Tomasi ha chiuso la sua campagna elettorale con tutti i leader del centrodestra, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini e Antonio Tajani. Giani è consapevole di partire avvantaggiato. Con una premessa: “La Toscana è rossa”.
“Credo che un successo in Toscana aiuterà a lanciare un messaggio chiaro pure a livello nazionale – ha osservato il governatore -. Ossia che il centrosinistra non è bravo soltanto a fare opposizione, ma può essere una forza di governo molto migliore del centrodestra”. Una “responsabilità” di non poco peso vincere – e vincere bene, questo si attendono al Nazareno – per ribadire che, dopo Marche e Calabria, “la visione progressista della società” è competitiva.
Al Nazareno si punta a vincere bene
Elly Schlein, presente nelle ultime settimane in varie città della regione, ha ribadito più volte che con Giani ci sarà “un futuro più giusto e sostenibile”, aperto all’introduzione del salario minimo e alla difesa della scuola e della sanità pubbliche.
Occhi puntati su effetto Vannacci
Nel Carroccio sono tanti gli occhi puntati sul risultato della lista e sul cosiddetto ‘effetto Vannacci’ (il vicesegretario è anche il coordinatore della campagna leghista sul territorio): se farà realmente lievitare i consensi o no. Diversi gli esponenti leghisti toscani che hanno annunciato l’addio al partito in polemica con il generale.
A differenza di Marche e Calabria, in Toscana è previsto un eventuale turno di ballottaggio se nessun candidato presidente otterrà almeno il 40 per cento dei voti validi al primo turno. L’eventuale turno di ballottaggio si terrà domenica 26 e lunedì 27 ottobre.