Inchiesta Diciotti, Salvini vuole andare fino in fondo: “No all’immunità”. Ma rilancia la riforma della Giustizia

La risposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che lo vede indagato per lo sbarco “ritardato” della nave Diciotti è arrivato questa mattina dalle colonne dei quotidiani Libero e Il Messaggero. “Questa inchiesta si rivelerà un boomerang per i pm. Sono stati solidali con me anche molti giudici – ha sostenuto Salvini – oltre che tanti politici. E soprattutto da parte di gente che e’ fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno”.

La Procura di Agrigento indaga per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Sotto indagine è finito anche il capo di gabinetto del ministro. Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Palermo per il successivo passaggio al Tribunale dei ministri. L’indagine, oltre ad aver fatto scattare il mondo politico del centrodestra che parla di giustizia a orologeria, ha fatto ripartire il dibatto sulla riforma della Giustizia rilanciata oggi dallo stesso Salvini. “Torna l’idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di FI, ha provato più volte “senza successo, ma questo e’ il governo del cambiamento!”. Quindi la riforma della giustizia va fatta “ma non per l’inchiesta su Salvini ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Poi affronteremo la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura”.

Allo stesso tempo Salvini si è detto pronto a farsi sentire dalla Procura. “Da Agrigento – aggiunge Salvini – verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perché sarà un boomerang.  Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…”.

Il ministro dell’Interno ha poi puntato nuovamente il dito contro l’Europa: “Alla Ue, prosegue il leader leghista, si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menfreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta”.