Incubo infinito per le industrie italiane

L’Italia scivola dal settimo all’ottavo posto nella graduatoria dei Paesi produttori elaborata dal Centro Studi di Confindustria, che parla anche di “demeriti domestici”. Sorpasso del Brasile. Con un +36% dei volumi mondiali 2000-2013, l’Italia è “in netta controtendenza” con un -25,5%. “Fa peggio proprio dove gli altri vanno meglio”.

La “massiccia erosione della base produttiva” rilevata da centro studi di Confindustria per il manifatturiero italiano, ha portato ad un “quadro impietoso”, con una contrazione di oltre 100mila fabbriche e quasi un milione di addetti tra 2001 e 2011, “proseguita nel biennio successivo: altri 160mila occupati e 20mila imprese perduti”.