Indice Rt superiore a 1 in 9 regioni e 925 focolai attivi. La Sicilia è l’area più a rischio. Iss: “Mantenere elevata l’attenzione”

Sono nove le regioni con Rt maggiore di uno, tre in meno rispetto alla settimana scorsa quando se ne contavano 12, con la Sicilia che con 1.40 ha quello più alto a livello nazionale. Tre regioni, Basilicata, Calabria e Molise, hanno un valore pari a zero. La cifra ha superato il valore di soglia anche in Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia,Toscana e Veneto. A rivelarlo è l’ultimo rapporto di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità nella settimana dal 3 al 9 agosto.

Una situazione, riferisce lo stesso rapporto, di “transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento”. Le infezioni contratte nella seconda metà di luglio 2020, mostrano “importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione”, come evidenziano anche dalla Fondazione Gimge. “È essenziale mantenere elevata l’attenzione – si legge ancora nel monitoraggio settimanale – e continuare a rafforzare le attività di contact tracing (ricerca dei contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia”.

Secondo il rapporto sono 925 i focolai di Coronavirus attualmente attivi di cui 225 nuovi, entrambi in aumento per la seconda settimana consecutiva. “Il forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt pari o inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/PPAA. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime medie pari o superiori ad 1 in nove Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali”.

“Il numero di casi di Covid-19 rispetto alla scorsa settimana – ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza (nella foto) – è in leggero aumento, anche se l’indice di contagiosità Rt rimane più o meno intorno all’1. Per quanto riguarda i focolai se ne registrano diversi in molte regioni italiane di dimensioni più o meno rilevanti, in gran parte dovuti a casi importati dall’estero, ma anche a persone che rientrano dopo viaggi effettuati a scopo di turismo. Per questo motivo è importante continuare a seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, evitare assembramenti e tenere comportamenti prudenti. Da parte sua, la sanità pubblica non può fare che quello che ha fatto fino adesso con tempestività, ovvero identificare eventuali focolai e contenerli rapidamente”.