Industria della cultura e dello spettacolo. La ripresa dal Covid è lontana

Numeri ancora disastrosi per cinema e teatro. Il quadro nell'ultimo Report della Siae. Mogol: "La sfida ora è cogliere tutte le opportunità del cambiamento".

Industria della cultura e dello spettacolo. La ripresa dal Covid è lontana

È stato uno dei settori più provati dalla pandemia, e ora scopriamo che è anche tra quelli più in ritardo nel riprendersi. Il comparto della cultura e dello spettacolo riportano ancora numeri disastrosi sul fronte economico: gli spettatori sono crollati del 72% e la spesa addirittura del 78. Un quadro particolarmente nero per il cinema, dove i segni di risalita dei primi sei mesi dell’anno non sono lontanamente paragonabili con i numeri dello stesso periodo del 2019, prima del Covid.

Numeri ancora disastrosi per cinema e teatro. Il quadro nell’ultimo Report della Siae. Mogol: “La sfida ora è cogliere tutte le opportunità del cambiamento”

Da qui la nuova richiesta di attenzione che emerge dal Rapporto sullo Spettacolo e lo Sport 2021, 86esima edizione dell’Annuario della Siae (Società italiana degli editori e autori musicali). “Irrealistico pensare che la pandemia non lasci traccia”, ha avvertito il presidente onorario Mogol: “la sfida ora è cogliere tutte le opportunità del cambiamento”. Già, ma che fare? Per ripartire, ha incalzato Mogol condiviso dal direttore generale Gaetano Blandini, serve ora “una visione sistemica e un’idea di sviluppo condivisa per attivare una vera ripartenza”. Ma anche un’attenzione particolare “ai lavori creativi e alle loro esigenze”.

Nel Report, presentato in una veste rinnovata grazie alla consulenza di IsiCult, l’istituto italiano per l’industria culturale, è confermato il disastro pandemia, con un numero totale degli spettatori calato dai 306 milioni del 2019 agli 84 del 2021, con la spesa al botteghino crollata dai 2,7 miliardi di euro del 2019 agli 870 milioni nel 2021. Certo, già a guardare il 2020 un miglioramento c’è stato. Eppure, a fronte di un’offerta di spettacoli cresciuta del 26%, gli spettatori nelle sale sono aumentati solo del 4,5%. Un dato che indubbiamente fa riflettere. A perdere spettatori è soprattutto il cinema con un -12%, seguito dal teatro con -9%.

Più nel dettaglio, su un totale di 870 milioni di euro che gli italiani hanno speso nel 2021 per spettacolo e sport, 177 milioni che corrispondono al 20,4% sono andati al cinema che rimane il settore dello spettacolo per cui spendiamo di più, seguito dallo sport con 176 milioni (20,2 %) e poi dai parchi da divertimento con 168 (19,3 %). A teatro e lirica sono andati 122 milioni (14%), ai concerti 101 milioni (11,6 %), alle mostre e fiere 66 milioni (7,5 %). Chiudono questa classifica il ballo con 44 milioni (5,1%) e poi lo spettacolo viaggiante con 15 milioni (1,7%) le manifestazioni all’aperto per le quali gli italiani nel 2021 hanno speso 2 milioni di euro (0,3%). La palma nera va alle discoteche penalizzate dalle chiusure drastiche imposte dal governo, con un -56 %.